Trascorre la vita, giorno dopo giorno impercettibile, eppure, com'è lontano quel primo vagito, quella prima parola letta, quel primo pensiero fisso, che mi fece tremare il cuore. E adesso...? Giusto quest'attimo, così trasformato perché sia tangibile e poi di nuovo giorni, mesi... anni, che inconsapevoli continuano a consumare il mio tempo.
Tutto potrebbe essere migliore, ma preferisce correre piuttosto che volare, il contatto con la terra la rassicura, nel liberarsi in volo invece, è implicito l'abbandono. Che peccato però, potrei regalarle un bel paio d'ali...
Ancora una volta strappo pagine della mia anima e le riconsegno al fuoco dal quale erano scaturite cosicché nel loro inizio trovino compimento. Parole, gesti, sospiri e respiri soffocati, sguardi che di parole non avevano bisogno... tutto in quel fuoco, perché purifichi il "peccato". Eppure non c'è differenza nel sentimento, che sia esso libero o assolutamente vietato non cambia l'amore che dirige i suoi passi. Ma chi non ti conosce, amore, non può capire, e non possiamo pretendere ciò che non si può solo perché tu sei cieco ed io un folle.
Un alba ed un tramonto, poi ancora e ancora... poi, accade qualcosa, un aurora... si espande, persiste, e tutto diventa colore, gioia, vita luce riflessa, nei miei occhi che guardano te...
Non voglio smettere di emozionarmi, di sentirmi così fragile di fronte alle lacrime, così impotente di fronte all'amore, così ridicolo al cospetto dei potenti. La consapevolezza del mio essere, mi rende forte, quasi eterno... come un albero, proteso verso il cielo, come foglia, che cadendo non andrà persa ma tornerà ad alimentare quelle radici attraverso le quali sarò di nuovo vita.