Le migliori poesie di Sebastia Giunta

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Tergi-Verso

Sei in ogni umano ed è danneggiata la mia realtà
come un angelo in volo se ne va.

Mi ricordava Bologna di notte,
occhi profondi come grotte.
L'odore dei giornali alle cinque del mattino.
Guardava la strada da un finestrino...
La città vuota era una ridente campagna,
il viso mio si bagna...
da questa ultima giornata non ho più sue notizie.

Accarezzo il gatto masticando liquirizie...
Ho il cuore di crema,
rido come una scema.
Ho perduto il suo volto
nell'orchestra dei violini
io l'ascolto.
Il richiamo suo mi viene a cercare,
non so come cambiare.
Ho chiuso la porta dei pensieri
confondendo i miei emisferi.

Se mi cerchi dentro a un sogno...
sei profumo di castagno,
porti giara e primavera
immergendomi le mani nell'acquasantiera.

Prego il Dio del mondo e dell'universo,
con poesie tergiverso.
Con l'anima confusa, il timore se ne va...
a bordo di una nuvola,
cantando forte il tempo volerà...
dimenticando questa mesta favola.
Sebastia Giunta
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    Non è quando ti scrivo
    che ti tengo tra le dita,
    Non è quando ti leggo
    sulle pagine sporcate dalla vita.

    Io ti amo poesia
    quando profumi di nuove idee
    ridipingi di sfumature rosee e fresche
    le ombre e i temporali dei giorni.

    Con l'età di un fiore di primavera
    arrivi,
    lunga è la gestazione nella mente.
    Come un velo ti porto al vento,
    issandoti sulla porta dei sogni.
    Sebastia Giunta
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      Mi colpì splendente
      un raggio del suo occhio radioso,
      e benché innamorarsi fu pericoloso,
      non ci fu arte a me gioiosa
      nel salvare i miei pensieri...
      Nelle mani stringevi,
      nuovi sentieri.
      Lava la pioggia il mio ieri,
      il terriccio morbido e fresco
      ove si schiude il cuore.
      Dal silenzio e nel roseo odore,
      in nuova alba
      della vita a me non più scialba
      veglia un suonatore.
      Mi canta il suono delle sue note
      schiudendo il labbro e affossando gote,
      che della vita io ero zelote
      con l'occhio lucido e un po assonnato,
      ora vedo un verde fato.
      O bella luce che amore mi hai donato?
      Io libera stella del fondo,
      Tu navigante per il mondo,
      Si incontrano i nostri sogni
      sotto i rami dei castagni.
      Sebastia Giunta
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        Sinestesie

        Osserverò
        il fluttuare dell'energia,
        tra specchi di rame
        e sabbia di vetro.
        Saliranno i mari al cielo
        e l'orizzonte
        sarà la strada
        verso la città perduta.
        Tra anelli che si snodano,
        fili d'erba che bruciano,
        gli occhi scriveranno
        una parola
        che fermerà
        il flusso del tempo,
        e una forma d'amore
        costruirà un nuovo presente.
        Sebastia Giunta
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          La bussola del cuore

          Nella sorda figura
          cerco di riunire i pensieri.
          Ed ecco scoprire la magica metafisica della mia mente.
          Sfogliando tra i solchi del destino,
          ho imparato ad innamorarmi delle meravigliose
          piccole cose che appartengono alla quotidianità.
          Come un singolare ed incostante esploratore,
          ho inceduto a lungo,
          in stretti corridoi,
          sino a sentirmi
          come un petalo rapito dalla corrente.
          Con l'illusione di avvistare
          l'isola lontana,
          scivolando e amando
          la consistenza dell'acqua.
          Così ho compreso che un cuore
          per prosperare ha bisogno
          di forti muri
          come un edera rampicante.
          Sebastia Giunta
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            L'oblio ci salva

            Nel nostro unico e irripetibile destino
            sono il guerriero che attraversa la città abbandonata.
            La cicatrice non fa la ferita,
            imperterrita la mente affonda nel balsamo della vita.
            Dimentica il trauma
            la mente non si ferma mai... abbracciala.
            Sono quella che guarda alla finestra
            nella casa del destino.
            Ci sono immagini aldilà del tempo
            che germogliano e si evolvono.
            Sono ora e non ho un tempo...
            non saranno le ferite a cambiare
            il lato segreto ed autentico dell'anima.
            Percorro l'universo tra i suoni e gli odori del mondo,
            nel profondo buio della notte,
            i sogni sono dita aperte che compaiono dal mare,
            ancore che mi portano
            a immergermi nella pratica realtà.
            Sebastia Giunta
            Composta martedì 3 maggio 2016
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              L'amore che salva

              Il mio bisogno di te,
              come petali che coprono il viso
              da triste malinconia.
              Se mi dici che mi ami
              Sento il mio cuore schiudersi all'amore
              Sei pregiato diamante
              Latte materno che nutre negli occhi.
              Il volto del Salvatore nell'alta marea.
              L'alba dopo il notturno patimento.
              Giorno di riposo
              Per le braccia deboli,
              le gambe deboli.
              il dormiveglia della coperta
              aspettando che arrivi
              la dolcezza di due mani che si baciano.
              aspettando che arrivi
              l'amore che salva,
              brutti pensieri,
              giorni da cancellare,
              immagini da schiarire.
              Sebastia Giunta
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                Viaggio nell'inconscio

                So che ci sono immagini
                che non si posso svelare.
                So che ci sono
                oltre la barriera
                dei sensi,
                nel afasia
                e nell'immobilità del corpo.

                Un viaggio parallelo,
                uno stato di inconscio,
                più evoluto.
                Mi racconta
                il potere dell'anima.
                Oltrepassa il sogno,
                prende forma
                una luce abbagliante,
                fa divenire immateriale
                ogni atomo.
                E riapro gli occhi
                per fame.
                Sebastia Giunta
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                  Un grande prato

                  Tremula preda del passato
                  lo ero
                  poi passò il falco
                  con il raggio dei suoi occhi
                  sciolse il nodo mio dell'anima.
                  Il falco fu uomo,
                  l'uomo il deserto.
                  Ero solo un sasso
                  e le sue giudiziose mani
                  mi bagnarono nell'oro,
                  le mie vecchie lacrime
                  le rifugiò sotto la terra.
                  Il suo canto
                  mi cullò tutta la notte
                  regalandomi il suo prezioso calore.
                  E restituì
                  quel fiore nato sull'asfalto
                  alla terra.
                  Forse un giorno
                  nascerà un grande prato
                  e non saremo più soli.
                  Sebastia Giunta
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