Scialba la vita
senza i fulgidi occhi
lucenti gemme diurne
e accesi radiosi sorrisi.
L'aurora rifulge in lei
e pervade nell'essere suo
il riflesso di genuina beltà
ed effluvio di ginestra.
Un timore sale in cuore
e gela l'aggrumato sangue
al sol pensiero di eliderla.
Non più colori attorno
non più gioia
o voglia di esistere.
Senza il suo sorriso
non c'è luce
né vita
né amore.
Miro brillare le stelle
splende maestoso il creato
con gaudio gioir della vita
nel rabido animo inquieto.
Sperso in tanto gran spazio
immerso tra i corpi lucenti
s'illumina la notte serena.
Leggiadro è il cielo stellato
di biavi luci riflesse
soave teodia celeste.
Evade la rabbia interiore
pace pervade nel cuore
ancora una volta
m'acquieto.
Opache visioni
eclissano
lo scorrere del tempo.
Sfugge il vasto cielo
ornato da cerulei luci.
Luccichii brillano
e nell'animo cheto
pongono scelte mirate.
I desii si placano
s'adagiano morbidi
su cuscini fatti di sogni
replay d'istanti felici.
S'alternano emozioni
gioie inaspettate
che ritemprano lo spirito.
Ieri è ormai il passato
e oggi
non più il futuro.
Col pensiero ameno
inerme e libero
evado la realtà.
Vago con artificio
tra ambigui silenzi
e idee nascenti.
L'arsura s'espande
e schiavo del corpo
m'involo lieto
nel profondo io
e il vagare
in questo ciel
m'appaga.