Pubblicata il 29 ottobre 2020 Noi adesso ce ne andiamo a poco a poco Noi adesso ce ne andiamo a poco a poco verso un paese di silenzio e di quiete: e presto anch'io dovrò preparare al viaggio le mie spoglie mortali. O care foreste di betulle! E voi campi, sabbie delle pianure! Davanti a questa folla di emigranti non riesco a frenare la tristezza. Forse ho creduto troppo qui nel mondo a ciò che veste l'anima di carne. Pace sui pioppi che l'ombrello dei rami hanno specchiato dentro l'acqua rosa. Quanti pensieri chiusi nel segreto, quante canzoni composte a bassa voce: ma sì, felice sono in questo nero universo d'ogni respiro, d'ogni cosa vissuta. Vota la poesia: Commenta Pubblicata il 26 novembre 2015 Autunno Quieto è il dirupo folto di ginepro. Pettina la criniera autunno – saura. Va l'azzurro stridore dei suoi ferri sopra il drappo fluviale delle sponde. Con passo accorto, il vento – asceta monaco macera foglie ai bordi delle strade. E bacia sopra l'arbusto del sorbo le rosse piaghe di un Cristo invisibile. Vota la poesia: Commenta
Pubblicata il 26 novembre 2015 Non invano hanno soffiato i venti Non invano hanno soffiato i venti, non invano c'è stata la tempesta. Un misterioso qualcuno ha colmato i miei occhi di placida luce. Qualcuno con primaverile dolcezza ha placato nella nebbia azzurrina la mia nostalgia per una bellissima, ma straniera, arcana terra. Non mi opprime il latteo silenzio, non mi angoscia la paura delle stelle. Mi sono affezionato al mondo e all'eterno come al focolare natio. Tutto in esso è buono e santo, e ciò che turba è luminoso. Schiocca sul vetro del lago il papavero rosso del tramonto. E senza volerlo nel mare di grano un'immagine si strappa dalla lingua: il cielo che ha figliato lecca il suo rosso vitello. Vota la poesia: Commenta
Pubblicata il 5 luglio 2012 E non torturarmi con i divieti. Ti prego non parlarne nemmeno. Sono nato poeta e come poeta voglio baciarti. Vota la poesia: Commenta Pubblicata il 11 agosto 2007 Io lo ricordo, amata, io lo ricordo Io lo ricordo, amata, io lo ricordo, Lo splendore dei tuoi capelli; Non fu allegra vicenda, né leggera, Per me l'abbandonarti. Delle notti autunnali mi ricordo, Del murmure nell'ombra di betulle: E se allora più corti erano i giorni, Più a lungo dava luce a noi la luna. Ed io ricordo che tu mi dicevi: "Questi anni azzurri se ne andranno via, E tu, mio amato, dimenticherai, Per sempre, per un'altra". Ma oggi il tiglio che va rifiorendo Di nuovo ha ricordato ai sentimenti Come teneramente cospargevo A quel tempo i tuoi riccioli di fiori. E il cuore, non disposto a raffreddarsi, E amando un'altra con malinconia, Va ricordando con quell'altra te, Come un lungo racconto prediletto. Vota la poesia: Commenta Ultimi argomenti inseriti