Scritta da: serbasciu
Non posso volerlo, non posso non volerlo
Ti volto e ti rivolto, mi avvicino, mi allontano,
bevo le tue mandorle amare
e il tuo migliore moscato passito,
chiedo al mio cuore di smettere di amarti,
magari basta soltanto iniziare a fingere di non amarti
e i denti del tempo sminuzzeranno
e digeriranno questo amore
poi apri un'altra finestra sul tuo mondo e ti vedo.
In verità il mio cuore non può più prendere l'iniziativa
perché l'anima non è più mia,
la mia anima è tua,
anche se è un'anima di gomma
che non riesce a cancellare le ombre.
Io, tu, non riesco a trovare la differenza.
E se l'amore soffre, se gli manca il respiro
la cura non è odiare o non amare,
ma amare ancora,
perché non c'è Accademia, scienza o farmacologia dell'amore,
l'amore che è tanto indispensabile alla vita
quanto è incomprensibile.
Come si può scrivere di qualcosa che non si può descrivere?
Manca la penna, manca il tasto per l'aiuto in linea.
Si può solo sentire,
così come la terra sente il sole
senza capire cosa sia il calore che la fa gioire.
Neanche gli amanti sanno dire cos'è
eppure ogni loro istante è disseminato di indizi.
Neanche i poeti lo sanno
eppure ogni loro verso è ventricolo
di bellezza, di sorrisi, di lacrime e d'infinito.
Non posso volerlo, non posso non volerlo.
Non sono io che salgo sull'arcobaleno
oltre gli occhi della nebbia.
Non sono io che tengo il cuore in una fornace
fino a ustionarmi.
Non sono io che scateno la burrasca
senza vela e senza timone.
Se il mio sogno è azzurro e i sassi diventano smeraldi,
è perché ci sono frecce di luce
che inchiodano la mia anima alla tua
e non c'è rimedio, non c'è forza, non c'è sapienza
che possa spegnere il sole
o tramutare gli oceani in blocchi di ghiaccio.
Composta sabato 19 luglio 2014