Resto inerme di fronte all'orrore il fetore di morte ristagna nell'aria. La conta infinita non accetta la resa la morte non molla ahimè non riposa. I corpi d'onori ed esequie privati aspettano invano un ultimo abbraccio le spoglie s'ammucchiano senza riguardo, cataste infinite di fronte lo sguardo. L'ultima tappa la nicchia di un forno, tutto satollo lo spazio è finito pure all'inferno. Si abbatte funesta la selezione arbitraria su chi di questo pianeta ha fatto la storia. È tempo di lutto per ogni nazione l'amara sconfitta reclama ragione.
Stringere e abbracciare gesti un tempo scontati di cui non abusare. Persi nella nebbia di un grigio presente trovano dimora in futuro ridente. Sotto le ceneri di questi tormenti bruciano e infiammano tizzoni ardenti. Sofferenza e tristezza nel pozzo gettati annegano senza essere dimenticati. Corre scorre e rincorre una vita nuova in cui speranza riporre.
Il silenzio diventa colonna sonora di questa mutata esistenza Questa bolla del tempo come melma imprigiona le nostre vite Distanti nello spazio riscopriamo valori assopiti Il tempo scandito da letture mai finite di poesie si riempie lo spazio nuovi inizi e drammatiche conclusioni Tutto si mescola nell'attesa che il cielo e le stelle tornino a farci da testimone La gioia come un fiume che esonda travolgerà i nostri cuori Come fotografia a memoria futura attimi per sempre scolpiti nelle nostre menti.
E giunse il tempo che tutto dimentica prodigo curatore dell'anima. Le porte torneranno ad aprirsi su di un mondo diverso. Abbracci e strette di mano per tutti saranno nuove monete. Prodighi ne distribuiremo senza pudore. Come fenice dalle ceneri di una amara lezione risorgeremo consapevoli dei nostri errori. Sarà un nuovo inizio genesi di un mondo migliore. Certi che dopo la tempesta sempre il sole se desta.