Sfilo e tiro Riaggomitolo speranze, illusioni, sentimenti. Sfilo e tiro e riaggomitolo i colori della mia vita incastrati in quella trama. Sfilo e avvolgo tra mani incerte che cercano e disfano pensieri trasformati in bisogni. Spezzo e riannodo idee confuse e flebili certezze costruite e ricucite. Sfilo e riaggomitolo e ricucio i pezzi.
Scrivo parole che hanno radici e tormenti, nero su bianco, fotografie di ricordi. Scrivo parole che dimorano nell'animo e silenziose scivolano e costruiscono, imbastiscono nuovi giorni e nuovi sorrisi, liberando il pianto di giorni andati. Ti racconto parole che hanno mille segreti, taciute mille anni, prigioniere della paura, della consapevolezza. Ti racconto il calore di un bozzolo ancora acerbo che si dischiude all'alba di un giorno d'estate e libera in volo ali nuove.
Ombre... pesano come macini si allungano e divorano hanno ali per volare braccia lunghe per avvolgerti. Ombre che tornano da un passato e oscurano il presente coprono il sole cancellano il sorriso mi legano mi bendano mi tolgono la voce.
C'è un odore antico in certe sere odore di terra lambita dal mare quando il rosso del cielo ne dipinge i colori
Settembre riporta la quiete e spegne i rumori Un vento sottile si alza e accende la nenia dei suoni tra le barche che si amano lente... toccandosi, sfiorandosi appena... lasciando nell'aria un canto d'amore.
Lieve il pensiero che mi porta te in questo tempo che affamato chiede solo amore null'altro quella carezza... lieve che nel cuore scivola piano lieve e indelebile ricordo ... il tuo bacio umido e feroce rapisce i miei sensi.
Assaporando un'attesa che addolcisce le ore. Ore lente, scandite da un desiderio crescente che mi avvolge a te, in pensieri perversi da toccare, da leccare con labbra di zucchero, avide le mani su emozioni e pelle calda.
Raccolgo i pezzi. Sentimenti frantumati dentro una bolla di sapone. Con un alito, un respiro, sorvolano i miei desideri, la mia gioia antica, la mia fame e la mia sete. Ferite. Le mie mani hanno scavato senza dolore un rifugio fatto di parole. Mani che godevano di carezze sull'anima. Il ricordo darà pace.
O marinaio ascolta il mio canto... ferma la tua nave, approda nel mio cuore. Canterò per te l'amore. Ti bagnerò del nettare sublime di un desiderio. Ti accoglierò nel caldo ventre. Canterò per te d'amore.
È cibo che sazia la carne tua riempie l'anima di emozioni scivolando su di me, penetrando pelle e cuore. È focolare d'inverno la carne tua, riscalda cuore e sensi, quieta brividi e malinconie. Irrequieta aspetto. Bramosia della carne tua mi avvolge.