Una foglia ingiallita dal basso guardava, il suo sguardo un po' triste sul suolo indugiava. Sembrava al di fuori di tutto e di niente, sol sperava di esser schivata dalla gente. Il mio sguardo posato su lei si commuove pensando al passato suo di foglie nuove, Di quando dall'alto di un albero austero che sfidava il mondo innalzandosi fiero vedeva i monti ed anche il mare tenendosi forte senza vacillare. Il vento e la pioggia incalzavan però lei salda restava senza dire no. Al vento diceva rinfrescami ora, alla pioggia parlava dissetami ancora perché possa restare a lungo abbracciata a quest'albero forte di vita vissuta. Il tempo è passato, la forza non c'è, l'autunno è arrivato e porta con sé la vecchiaia triste di foglia ingiallita che giace ora inerme al suolo caduta. Ma non è finita, la vita è ancor, accanto a lei cento e ancor foglie così. Si danno la voce e stanno vicino formando un mandala in quel giardino di ricchi colori ambrati e dorati che aprono il cuore agli occhi posati. È un tripudio di ombre e colori sfumati, energie ancora vive di tempi passati. La vita non muore, sol muta il suo manto e a primavera germoglia e sarà un incanto.
Da sotto il tavolo guardo la vita, sto riparata, sono fuggita. Da sotto il tavolo posso guardare senza esser vista, niente da fare. Da sotto il tavolo tutto è più grande, tutto più fermo, non devastante. Mi son rifugiata qua sotto un bel giorno mentre il mondo mi crollava intorno. Qui sono al sicuro, sono serena, posso guardare al di là della scena. Chissà se qualcuno mi sta cercando, se della mia fuga si stanno chiedendo. Non è una fuga, solo un riparo per prendere fiato dal mondo amaro. Starò qui sotto soltanto un po' a coccolarmi con i miei falsi no. Ma ora qualcuno mi sta cercando e piano piano si sta insinuando sotto al mio tavolo e mi prende il braccio. È la fiducia... no, non ho il coraggio. Ma lei sorride così invitante e la sua calma è disarmante. Mi lascio prendere, mi ha conquistata, rovescio il tavolo. Sono tornata!
Ho immaginato di guardare il mondo da molto lontano, dal cielo profondo. Una pallina da golf mi sembrava mentre intorno a me tutto riluceva. Non mi bastava guardar da lontano volevo arrivare a toccare con mano quel che sembrava così lucente, così perfetto, così invitante. Spingo in avanti il mio essere inquieto mentre tentenno e mi tiro un po' indietro, ma alla Fonte non posso tornare la mia missione è di andare a scoprire. Migliaia di luci costellan quel mondo, nascono e muoiono in un nano secondo. Mentre mi avvicino mi accordo stupito che non fan calore ma solo prurito. Una strana energia mi pizzica intorno non è luce sana ma solo un ritorno di freddi riflessi di luce inventata, di scatole chiuse, energia imprigionata. Mi guardo un po' intorno e quel che mi appare è un mondo inventato, non è naturale. Volevo vedere i boschi ed il mare ma vetro e cemento sembran dominare. Volevo sentire la pace nei cuori e invece di guerre io sento i dolori. Mi avevan parlato di questo pianeta di verde coperto, di mari, una meta da poter raggiungere per respirare, ma forse prima dovevo arrivare. Mi sono attardato fra stelle e pianeti correndo e giocando ma tardi facendo. Ed ora che faccio? Voglio pensare che questo mondo si possa salvare. Aguzzo la vista, affino l'udito, quello che sento non l'ho immaginato... piccoli esseri cantano in coro, son la speranza del mondo loro. Mille bambini in un girotondo possono ancora cambiare il mondo. Salvaguardare il verde pianeta e l'energia del sole che vita e luce può dare, per riscaldare, per cucinare, per non morire, per far capire che in fondo in fondo l'unione è la vera salvezza del mondo. Ma ora riparto, non posso restare, in questo mondo non so'respirare. Un pensiero di Luce vi mando piano la curiosità mi ha preso la mano, ma alla Fonte ora debbo tornare, quello che ho visto dovrò raccontare. Ci rivedremo, potrò ritornare... potremo ancora comunicare... se la Coscienza saprete svegliare il vostro mondo potrete salvare.
Seguendo i pensieri che vagano piano il vento si insinua e ti prende per mano. Seguendo i pensieri ti porta lontano laddove non serve ragione d'umano. Se ti lasci andare, se cedi al riposo, se segui quel vento ti porta a ritroso a riviver la vita ancor nel passato, ed ecco in un attimo tutto è svanito. Attraversa il presente ma non si sofferma, il vento suadente non ferma il suo passo, ti porta a seguirlo nel magico viaggio. Nei boschi raccoglie giochi di foglie, nei parchi aquiloni di bambini in sogno. Sui mari gli spruzzi di onde che inquiete si infrangono e saltano a gara più in alto, ognuna sperando di giungere al cielo così da formare di nube un velo. Continua il suo viaggio fra nuvole e sogni, sculture di ghiaccio or osa sfidare ma non le scalfisce, soltanto sospinge e le accompagna nel gelido mare. Nessuno lo ferma, nessuno gli impone, il suo sibilo giunge a orecchio lontano. Pian piano si ingrossa, potente è il suo canto, veloce continua la corsa nel tempo. Or forte il suo impeto cavalca il cielo, incontra le nubi, le spinge a avanzare, ingrossarsi e sfidare i fulmini, i tuoni... ed ecco esplosione di pura energia! Se ogni cosa possiede un destino non è possibile andar contromano, quello del vanto è segnare il cammino... a lui abbandonati e sogna anche tu.
Silenzio, ascoltate la voce del tempo... la voce del vento che sibila piano ricordo di mano felice nel bosco che mi accompagna dove non conosco... Sentieri di luce, montagne di sale, rivoli d'acqua, campagna speciale... Dove son ora non posso sapere ma solo ascoltare, sentire, fiutare profumi ancestrali, spirali lucenti e stelle che danzano in cieli splendenti... Un arcobaleno di musica e suoni, colori, sapori che arrivano piano a sollecitare il palato e man mano ti innalzano a una vibrazione piu'alta... Tu sali e pian piano ricordi quei posti, li riconosci e tu sai che lì fosti felice e beata... così tanto amata... La dimensione del tempo non c'è passato, presente, futuro con te... Una fusione di tempo infinita e tutto questo significa vita... Quello che eri, che sei, che sarai... Una scintilla di Luce che non muore mai...