Poesie di Stefano Benni

Scrittore, umorista, giornalista, sceneggiatore, poeta e drammaturgo, nato martedì 12 agosto 1947 a Bologna (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Indovinelli, in Umorismo, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Zap

1980

Superstiti, salvi, scampati
poi magari disperati sbattere per terra
i vestiti vecchi della delusione
e piangere e chiedere giustizia
Ma una morte anche lontana
segna sempre un po' la vostra faccia
sgomenta l'indifferenza
chiusi dentro le macchine, assediati
nelle città, nelle case
obbedienti agli schermi parlanti
tutti una volta pensate
che possa essere lo stesso destino
che siamo la stessa razza di animali
che conta gli anni in milioni
che sta impaurita in mezzo al cielo
e ascolta ogni ala che batte
e i grilli che vegliano i morti.
Stefano Benni
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    Scritta da: Gabriella Stigliano

    Non disprezzare il poco

    Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza
    L'umile, il non visto, il fioco, il silenzioso
    Perché quando saranno passati amori e battaglie
    Nell'ultimo camminare, nella spoglia stanza

    Non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara
    Ma braci, un sorso d'acqua, una parola sussurrata, una nota
    Il poco, il meno il non abbastanza.
    Stefano Benni
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      Scritta da: Elisabetta

      Non disprezzare il poco

      Non disprezzare il poco, il meno, il non abbastanza
      L'umile, il non visto, il fioco, il silenzioso
      Perché quando saranno passati amori e battaglie
      Nell'ultimo camminare, nella spoglia stanza
      Non resteranno il fuoco e il sublime, il trionfo e la fanfara
      Ma braci, un sorso d'acqua, una parola sussurrata, una nota
      Il poco, il meno il non abbastanza.
      Stefano Benni
      Composta martedì 8 maggio 2012
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        I due leader

        Cacciari: il fascismo è lontano
        Occhetto: il fascismo è vicino
        Cacciari: ma dove lo vedi?
        Occhetto: là, sul falsopiano
        Cacciari: ma è solo un puntino
        Occhetto: ma è enorme, sciocchino
        Cacciari: è una nuvola bassa
        Occhetto: è una squadraccia
        Scusate se interrompo la conversazione
        disse il capo del plotone d'esecuzione.
        Stefano Benni
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          Scritta da: Silvana Stremiz

          Bokassa Rap

          I giudici se vogliono giudicare bisogna che si facciano eleggere
          i giornalisti se vogliono scrivere non devono criticare
          i sindacalisti devono alzarsi in piedi quando mi vedono entrare
          l'opposizione non deve opporsi se no non vale
          e insomma una buona volta lasciatemi lavorare
          ho sei ville in Sardegna e le bollette da pagare
          e forse dovrei farmi ricoverare
          Mi consenta mi consenta senta
          c'è troppa anomalia in questa società violenta

          I giudici se vogliono restare non ci devono arrestare
          la stampa estera l'Italia non la deve riguardare
          e io a casa mia mangio con chi mi pare
          e insomma Bettino smettila di telefonare
          più di quello che ho fatto proprio non lo posso fare
          ho sei televisioni sulle spalle da mantenere
          e forse mi dovrei far ricoverare
          Mi consenta mi consenta senta
          c'è troppa finanza in questa società violenta

          E i tre saggi se sono saggi non si devono impicciare
          e la Rai deve essere complementare
          e perdio spiegatemi cosa vuol dire complementare
          e non dite che non so l'italiano che mi fate incazzare
          e i giudici i processi li devono stipulare
          e i giornalisti non devono esageracerbare
          e forse mi dovrei far ricoverare
          Mi consenta mi consenta senta
          c'è troppa poca Fininvest in questa società violenta

          E i giudici si alzino in piedi prima di giudicare
          e se la mafia mi vota cosa ci posso fare
          e il milione di posti l'avevo detto per scherzare
          e voglio tremila guardie del corpo che mi devono guardare
          e un ritratto di sei metri vestito da imperatore
          e che sono fascista non me lo dovete dire
          e i giornalisti prima di scrivere si facciano eleggere
          e i rigori contro il Milan non li dovete dare
          e gli agit-prop vadano in Russia ad agitproppare
          e non chiamatemi Bokassa o vi faccio fucilare
          e i giudici il paese non lo possono sventrare
          e a me gli avvisi di garanzia non li dovete mandare
          e forse mi dovrei un po' calmare
          ma se io sono Dio cosa ci posso fare
          Mi consenta mi consenta senta
          no c'è più religione in questa società violenta.
          Stefano Benni
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Dormi, Liù

            Dorme la corriera
            dorme la farfalla
            dormono le mucche
            nella stalla

            il cane nel canile
            il bimbo nel bimbile
            il fuco nel fucile
            e nella notte nera
            dorme la pula
            dentro la pantera

            dormono i rappresentanti
            nei motel dell'Esso
            dormono negli Hilton
            i cantanti di successo
            dorme il barbone
            dorme il vagone
            dorme il contino
            nel baldacchino
            dorme a Betlemme
            Gesù bambino
            un po' di paglia
            come cuscino
            dorme Pilato
            tutto agitato

            dorme il bufalo
            nella savana
            e dorme il verme
            nella banana
            dorme il rondone
            nel campanile
            russa la seppia
            sul'arenile
            dorme il maiale
            all'Hotel Nazionale
            e sull'amaca
            sta la lumaca
            addormentata

            dorme la mamma
            dorme il figlio
            dorme la lepre
            dorme il coniglio
            e sotto i camion
            nelle autostazioni
            dormono stretti
            i copertoni

            dormono i monti
            dormono i mari
            dorme quel porco
            di Scandellari
            che m'ha rubato
            la mia Liù
            per cui io solo
            porcamadonna
            non dormo più.
            Stefano Benni
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              Il poeta

              Il poeta è un uccello
              che becca le parole
              sotto la neve del normale
              viene sul davanzale
              e scappa, impaurito
              se lo vuoi catturare
              Il poeta è femmina
              Il poeta è gagliardo
              ha qualcosa, nello sguardo
              che tu dici: è un poeta
              Spesso è analfabeta
              ma è meglio
              è piú immediato
              il poeta è un ammalato
              colitico, fegatoso, asmatico
              il poeta è antipatico, scontroso
              ombroso: guai
              chiamarlo poeta
              è una cometa
              che annuncia un mondo nuovo
              è assolutamente inutile
              è un fallito
              è un pappagallo di partito
              è organico, no,
              è fatto d'aria
              ha nella penna tutta intera
              la rabbia proletaria
              è sopra la politica
              è sopra il mondo
              il poeta è tisico e biondo
              il poeta è sempre suicida
              il poeta è un furbone
              il poeta è una sfida
              alle banalità del mondo
              il poeta è assolutamente
              del tutto normale
              il poeta è omosessuale
              il poeta è un santo
              il poeta è una spia
              poi un giorno va via
              in un isola lontana
              o anche a puttana
              e lascia un gran vuoto
              nella poesia
              la sua
              il poeta è il titolo
              di questa mia.
              Stefano Benni
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                Scritta da: Silvana Stremiz

                Le piccole cose

                Le piccole cose
                che amo di te
                quel tuo sorriso
                un po' lontano
                il gesto lento della mano
                con cui mi accarezzi i capelli
                e dici: vorrei
                averli anch'io così belli
                e io dico: caro
                sei un po' matto
                e a letto svegliarsi
                col tuo respiro vicino
                e sul comodino
                il giornale della sera
                la tua caffettiera
                che canta, in cucina
                l'odore di pipa
                che fumi la mattina
                il tuo profumo
                un po' balsé
                il tuo buffo gilet
                le piccole cose
                che amo di te

                Quel tuo sorriso
                strano
                il gesto continuo della mano
                con cui mi tocchi i capelli
                e ripeti: vorrei
                averli anch'io così belli
                e io dico: caro
                me l'hai già detto
                e a letto sveglia
                sentendo il tuo respiro
                un po' affannato
                e sul comodino
                il bicarbonato
                la tua caffettiera
                che sibila in cucina
                l'odore di pipa
                anche la mattina
                il tuo profumo
                un po' demodé
                le piccole cose
                che amo di te

                Quel tuo sorriso beota
                la mania idiota
                di tirarmi i capelli
                e dici: vorrei
                averli anch'io così belli
                e ti dico: cretino,
                comprati un parrucchino!
                E a letto stare sveglia
                e sentirti russare
                e sul comodino
                un tuo calzino
                e la tua caffettiera
                che é esplosa
                finalmente, in cucina!
                La pipa che impesta
                fin dalla mattina
                il tuo profumo
                di scimpanzé
                quell'orrendo gilet
                le piccole cose
                che amo di te.
                Stefano Benni
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