Scrivere

Mi sono seduto è ho iniziato a scrivere
Avevo le parole ammassate nelle testa
Dovevo lavorare molto
Per farle uscire a significare
Qualcosa di concreto che desse un senso
Alla mia vita alcolica.
Cercavo di fuggire dalla sensazione di impotenza
Che strisciava come un rettile nella mia stanza
Come allucinata visione
Cercava di impadronirsi delle mie mani
Per farle tacere in un silenzio convulso dove solo
Il rumore dello scrivere urlava le paure
Che da troppo infinito tempo
Prevaricavano la mia esistenza corrotta dalle trame
Che l'oscuro potere del mondo tesseva
Come un ragno subdolo e predatore nel buio
Delle notti infinite
Straziate dal dolore di un'anima persa nella ricerca
Della sua capacità di vivere senza limiti imposti
Da chi non crede possibile che la verità possa esistere
Senza che nessuno debba per forza mascherarla
Come qualcosa che provoca vergogna e ribrezzo
Negli occhi di chi la vede.
Stefano Bianchi
Composta venerdì 15 giugno 2018
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