Poesie di Stefano Medel

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Scritta da: Stefano Medel

Perché non chiami

Perche non chiami,
che c'è amore,
stai male,
sei lontana,
distratta,
non hai voglia
di me,
non mi pensi;
cosa c'è,
qualche nuvola
ti turba,
qualche cosa nuova,
sei staccata,
indolente,
non chiami,
non ti sento,
che c'è,
che c'è;
sei stanca di noi,
e non lo dici,
te ne stai andando,
e non lo so;
perché non chiami,
perché non chiami,
amore,
non dimenticarmi,
perché non chiami,
cosa c'è,
qualcosa ci separa,
cosa c'è.
Stefano Medel
Composta domenica 14 novembre 2010
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    Scritta da: Stefano Medel

    Mattinata

    Mattinata,
    sarà giorno,
    o forse no,
    boh,
    persiane serrate,
    luce neon,
    frizzio computer,
    sono staccato da tutto,
    spina tolta,
    mi frega niente,
    voglio solo
    stare qui,
    casa mia,
    mie cose,
    pareti,
    stanza,
    oggetti;
    il mio piccolo
    mondo antico,
    cavoli miei,
    al diavolo
    il resto,
    il
    mondo,
    menate,
    cavolate;
    lavabo,
    acqua zampillante
    in faccia,
    porta socchiusa,
    non voglio vedere,
    non voglio sapere,
    niente rompiballe,
    gente che dice,
    quel che devi fare
    o no;
    casa,
    voglio
    solo casa mia,
    pensare,
    a chi mi importa,
    sentimenti,
    cose mie,
    casa mia,
    il mondo
    stia fuori,
    lì.
    Stefano Medel
    Composta martedì 9 novembre 2010
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      Scritta da: Stefano Medel

      Tu devi andare

      Tu devi andare,
      vuoi partire,
      fare un giro,
      uscire fuori,
      vedere la città,
      scappare,
      evadere,
      posso capire il tuo bisogno
      di spazi,
      di libertà,
      ma io stò bene qui,
      non ho voglia
      di andare,
      di correre,
      di sentire
      blateramenti;
      io rimango,
      ho sperato che tu capissi,
      che tu volessi restare con me,
      starmi vicino,
      come io faccio
      ogni volta che posso con te,
      ma tu devi partire,
      qualcosa ti muove,
      ti agita,
      e io non so,
      non voglio fermarti,
      se tu resti,
      devi volerlo tu,
      devi capirlo,
      devi sentirlo,
      la voglia di stare con me,
      ma tu parti,
      fai giro,
      vai;
      e io resto qui,
      triste
      e assorto,
      col peso dei miei anni,
      dei miei guai,
      di quello che non mi và,
      delle cose che mi hanno stufato,
      di tutto questo,
      tu vai,
      tu vai,
      non mi senti,
      non mi senti.
      Stefano Medel
      Composta giovedì 4 novembre 2010
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        Scritta da: Stefano Medel

        Nebbia

        Banchi di nebbia,
        mondo
        irreale,
        sfuggente,
        notte di spettri,
        scuro pece,
        notte fonda;
        l'auto,
        và lenta,
        piano, piano;
        illuminando
        alberi bui,
        fronde,
        recinti,
        e vigneti
        scarni;
        l'umana
        specie,
        sembra
        inghiottita
        dal buio;
        arriverò a casa,
        mah,
        tu sei andata a
        dormire;
        mi muovo
        nella notte,
        solo e ramingo;
        cielo nero,
        foschia,
        nebbia e freddo;
        autunno
        perdura...
        Stefano Medel
        Composta sabato 6 novembre 2010
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          Scritta da: Stefano Medel

          Temporale autunnale

          Pioggia notturna,
          scrosciare
          di acqua zampillante,
          rutilante,
          che cade con cadenza ritmica,
          in un turbinio di gocce,
          laghetti
          e chiazze di piovana
          dappertutto,
          non sai dove camminare;
          in mezzo a strati di foglie
          autunnali secche,
          che fluttuano tra le stille,
          cielo nero,
          leggera nebbiolina,
          i fari scrutano a stento,
          temporale
          autunnale,
          e il mondo sembra ai primordi,
          malinconica
          monotonia della pioggia,
          che tutto monda
          e lava,
          e ti fa piacere,
          tornare a casa,
          al riparo,
          al caldo,
          focolare.
          Stefano Medel
          Composta domenica 31 ottobre 2010
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            Scritta da: Stefano Medel

            Stò a casa

            A casa mia,
            stò bene solo,
            a casa mia;
            il mio mondo,
            le mie cose,
            solo io,
            so chi sono,
            dove vado,
            la verità,
            quello che sento,
            che provo;
            casa mia,
            non c'è altro,
            fuori il mondo,
            e chi se ne frega,
            stia pure lì,
            con le sue mene,
            le sue parole,
            il suo voler far correre,
            per una scemata,
            o l'altra;
            casa mia,
            chiudo la porta,
            non mi interessa,
            vadano tutti
            a quel paese,
            non ci sono per nessuno,
            non mi muovo per nessuno,
            silenzio,
            voglio solo silenzio,
            e chiarezza,
            casa mia,
            me ne stò a casa mia.
            Stefano Medel
            Composta giovedì 28 ottobre 2010
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              Scritta da: Stefano Medel

              Divano

              Divano,
              caro divano,
              meno male che ci sei,
              quando stò con lei,
              e scende giù,
              dopo aver fatto le sue cose,
              una fumatina,
              una sigaretta,
              la musica con lo stereo,
              i pettegolezzi con le amiche;
              e poi finalmente eccola,
              con le sue tute,
              i suoi capelli
              castani spioventi
              e incornicianti,
              il viso lungo,
              il naso,
              e gli occhioni un po' tristi,
              un po' provati,
              come ombrati da pensieri,
              e dai guai;
              stò con lei,
              divano,
              vicini,
              appoggiati,
              il braccio intorno a
              lei,
              parliamo piano,
              guardiamo la tele,
              beviamo
              qualcosa,
              guardiamo
              una cavolata
              in tv;
              io la osservo,
              la bacio,
              seguo i
              lineamenti
              della bocca,
              del naso,
              il tocco
              e calore,
              del suo corpo;
              e vorrei non andare
              più,
              e vorrei,
              fare e dire tante cose
              per lei;
              ancora di più
              aiutarla,
              e poi, è già ora, è già tardi.
              Stefano Medel
              Composta mercoledì 27 ottobre 2010
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                Scritta da: Stefano Medel

                Accanto

                Seduto,
                accanto a te,
                ti sfioro
                i capelli
                castani,
                miriadi di fili,
                guardo il tuo naso,
                mentre
                scruti la tele,
                vicini;
                ti abbraccio
                e non sento
                più dolore,
                il peso di
                questa vita,
                i guai,
                e i pensieri
                menosi
                di ogni giorno,
                con tutto
                il resto,
                e la pazzia
                infingarda
                del mondo;
                stò con te
                e mi basta,
                il mondo vada pure
                dove vuole,
                la gente dica quello
                che vuole,
                me ne frego;
                stiamo attaccati,
                ti appoggi a me,
                e mi racconti,
                i tuoi pensieri,
                i tuoi
                guai,
                le cose che ti affliggono;
                cerco di aiutarti come posso,
                questo mondo
                è così torbido,
                così squallido;
                vorrei poter fare di più,
                per te,
                risolvere tutto,
                ma non è possibile,
                posso solo starti accanto,
                posso solo,
                volerti bene,
                ed essere vicino a te,
                più che posso.
                Stefano Medel
                Composta martedì 26 ottobre 2010
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                  Scritta da: Stefano Medel

                  notte eterna

                  Fine,
                  immerso
                  nel buio
                  d'inchiostro,
                  oleoso,
                  perfetto,
                  manto scuro,
                  ascolto
                  il nulla
                  opaco e plumbeo,
                  della notte
                  che si ferma,
                  e pare diventare eterna;
                  sono stanco di tutto,
                  di guai,
                  di pensare,
                  voglio
                  solo dormire,
                  sognare,
                  viaggiare via
                  nell'immaginario,
                  dimenticare,
                  avere l'oblio di tutto,
                  non dico niente più,
                  e decido solo io,
                  faccio o non faccio,
                  cerco libertà,
                  libertà;
                  e mi confondo
                  nell'eterno velo in maschera,
                  di questa notte
                  enigmatica,
                  piena di ombre,
                  e di ganti,
                  di demoni e di paure;
                  notte.
                  Stefano Medel
                  Composta lunedì 25 ottobre 2010
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