Ieri, accanto alla culla con amore cantava la mamma la ninna nanna. "Si guarda intorno il pargoletto abbracciando un pupazzetto guarda il muro che è di fronte che produce strane forme: il lume posto sulla scrivania crea una zona d'ombra sulla parete bianca magia che accende la fantasia basta muovere le mani e sembra di veder i sette nani un mondo surreale che impara a sognare. Fuori un ramo di ginestra fa capolino dentro la finestra saluta quel bimbetto che sgambetta nel suo letto. Nella stanza si sprigionano odori, sensazioni, emozioni... un input importante per quando sarà grande."
Oggi, accanto al lettino c'è un bel libricino suona e canta e al posto della mamma racconta. Per ogni giocattolo c'è un "play" è il giocattolo che gioca ah la "tecnologia"... fa tutto lei ma è il giocattolo più in voga! Non importa se poi la fantasia si spegne e vola via è lo status symbol che conta che da preziosa impronta. E ci si meraviglia se un figlio o una figlia cresciuti coi pulsanti con genitori assenti con demotivati insegnanti con una società che li imbottisce di pubblicità di compromessi e falsità diventano aggressivi e violenti? Cresciuti in balia dei venti senza esempi convincenti l'anima è atrofizzata annichilita, malata va curata ma soprattutto amata!
Fin dai tempi delle nonne storie di tante donne troppo spesso defraudate della dignità private pronte a comprendere a coprire, soffrire senza mai reagire. Silenzi voluti per uomini mal cresciuti salvare la famiglia, i figli.
Oggi il rosso dilaga si allarga sempre più la piaga un gioco perverso: "schiaffi e carezze minacce e tenerezze custodite nella fortezza costruita con destrezza. Si oscura l'universo addio donna, il paradiso perde il tuo sorriso! Fragilità e disistima crescono a dismisura aumenta la paura e sei sola..."
Per te meravigliosa creatura che hai trovato la forza di reagire di vivere e non di morire difendi il trionfar della natura combatti il seme marcio che distrugge se alzi il tono il vigliacco fugge... Senza timore alcuno donna come nell'immagine della Madonna schiaccia la testa del serpente ormai è chiaro "lui" non si pente mente e mentirà per sempre.
Azzurro e mai più rosso per te donna il futuro percorso sola o in compagnia dividi la tua allegria con chi con amore e affetto sa coniugare onore e rispetto.
Ti guardi riflessa nella vetrina ti chiedi: chi è quella signora? Ti senti ragazzina la tua "reception" la ignora l'immagine non la riconosce non corrisponde la mente si confonde e le emozioni sono tante. Lo sguardo, no, non è più quello di allora non c'è la primavera flash di tante visioni hanno offuscato il cristallino un tempo limpido e trasparente in sintonia, corpo e mente. Il corpo invecchia l'anima non ha età tempo di una saetta e del cammino sei già a metà. Riflessa nel vetro anima, non ti vedo ma ti sento palpitare come il riflusso del mare. Lo specchio brama? La cambio codesta trama il sole tramonta? Io resto gioconda non mi guardo in vetrina e resto ragazzina!
Ho perso al gioco delle carte ma la partita non è ancor finita sfido la sorte e vivo la vita. Ho perso il punto di riferimento ma l'ho trovato nel firmamento un quotidiano appuntamento dove sogno e desiderio svelano il mistero. Le malsane regole come un tetto di tegole appesantisce il cammino nega il passo al sole che vorrei a me vicino per riscaldare il cuore. Cosa mi manca, cos'è che allora c'era? L'anima canta: "era la primavera!" Insieme a stormi di uccelli lo sciacquio dell'acqua dei ruscelli primavera tu torni ancora pochi giorni ricordo di un passo prolungato il cuore rimasto senza fiato in un respiro solo... noi, gente di primavera!
Goccia dopo goccia dove non c'è drenaggio affoga il messaggio e il bocciolo non sboccia. Goccia dopo goccia senza un attimo di sosta tumultuosa sommossa che scalfisce la roccia. Goccia, il tuo continuo plin plin indebolisce la mente il corpo è qui ma l'anima è distante me ne volo leggera leggera abbracciando la primavera. Il plin plin ora si confonde col tubar delle colombe! Goccia, hai ragione la vita non è un mare calmo nemmeno una prigione tra un gioco e un salmo si recita il copione. Una commedia, tanti attori amore, gioia, sempre di più i dolori. Goccia, tu che con ferrea costanza ti lasci lentamente cadere un po' di tregua per piacere riposati, vai in vacanza... Un eco nella stanza una forte risonanza poi silenzio vellutato il plin plin se n'è andato!
Il tempo è passato Il presente è ora e già non è più Il futuro è l'avvenire che spalanca le braccia e del passato lascia una traccia. Il tempo, mutevole e soggettivo Inafferrabile scorre veloce quando il cuore palpita felice se l'attesa è trepidante e agognata dell'amato e dell'amata un ora è un eternità sconfinata. Questo mio tempo è passato un ciclo si chiude all'orizzonte una luce nuova per un tempo che si rinnova. Questo tempo, senza confine dice addio alle rime emozioni vissute odiate o tanto amate secondo le diverse tappe dell'età. Non è più tempo nel mio tempo il cuore mio contento affida il mio saluto al vento... A tutti i poetanti vicini e distanti ciao!
Una volta capito il dolore diminuisce e si guarisce. Non fa una piega per chi ben spiega. Tra il dire e il fare dicesi che c'è il mare e se il mare è verde lo sguardo si perde. L'orizzonte è l'unica mèta affinché l'anima si quieta!
Davanti a me giovani spose giovani mamme briose, il tempo scorre in fretta torni indietro ti rivedi come loro piena di energia che pulsa nelle vene colori luminosi tracciano il cammino che senti quasi divino. Dai vita a una nuova vita e la fanciullezza è finita la strada tutta in salita nessuno te l'ha insegnata. Ah se potessi tornare indietro! Come un correttore di bozze correggerei i tanti errori riscriverei quel libro ora che l'ingenuità della fanciullezza ha ceduto il posto alla consapevolezza. Ora sono stanca non ho più sogni da sognare e aspetto solo che tramonti il sole il cuore duole.
T'avessi dato retta non avrei sbagliato un'altra volta! Testarda: "io lo cambierò". Illusione, cambiare non si può. Un percorso tra fiori e sassi, raggi di sole e improvvise nuvole, mille e mille passi, con l'amica solitudine. T'avessi dato retta tu me lo avevi detto cuore, là, non troverai amore. E cammina cammina, con l'hobby della crocerossina.
Fammi entrare nei tuoi sogni nel tuo mare d'acqua cheta me ne sto lì... quieta quieta rannicchiata tra gli scogli. Fammi entrare nei tuoi pensieri in quei verdi sentieri nel tuo cielo tra le stelle per respirare la tua pelle. Dischiudi la tua soglia ad ali di farfalla intrisa del tuo sorriso prelude il paradiso Ogni notte... mentre dormi fammi entrare nei tuoi sogni me ne sto lì... senza far rumore ascolto il battito del tuo cuore.