Il bello della normalità è il sapere di essere unici senza aver bisogno che nessuno se ne accorga. Il bello di un amore è che ci sia senza il bisogno di dirlo a nessuno. Il bello della poesia è danzare sui sentieri delle parole, alimentate dalla dolcezza di un sorriso.
Ricordi fioriti, ricordi appassiti, ricordi sbiaditi, ricordi svaniti, ricordi infiniti, ricordi smarriti, ricordi trovati, ricordi sbagliati, ricordi di ieri, tra i miei pensieri: bucano il sogno. Scrivo perché di un ricordo ho bisogno: del ricordo di te.
Non li conti più i tuoi anni non festeggi i compleanni, ma li esalti e non li spegni tutti i segni del vissuto. Non dimenticar che hai avuto una vita di colori, di profumi, di valori, di sorrisi e di allegria, di momenti di follia, di problemi poi risolti con drammatici risvolti. Ti han donato l'esperienza, di cui ora non fai senza, per capire, per scoprire che la vita va a finire in un lungo arcobaleno che disegna prima o poi quell'eterno che c'è in noi.
Me stessa, quella di prima cerco e non trovo in punta di rima. Me stessa, ignara che il mio traguardo fosse il tuo sguardo; che il tuo parlare fosse il mio mare; che il tuo sentire fosse il venire di luce e passione; che il tuo pensare fosse scalare cime e scogliere. Ricordo le sere: il parlare profondo di dare piacere tenendosi stretti. Ora li ho tolti tutti i paletti: tu non t'aspetti, ma non sono la stessa, quella di prima, con te son cresciuta in punta di rima.
La cogli, la senti la rosa dei venti che soffia insistente e trascina la mente oltre il presente. Voli frenati, voli sbagliati, voli voluti, voli perduti, ma sempre e comunque viaggi suadenti insieme o da soli, con la rosa dei venti.
Stelle sul Po, unite, legate, dall'acqua stregate. Stelle intonate sul filo di luce, prese per mano da cuori smarriti, da sogni infiniti sull'acqua riflessi. Se sol tu vedessi l'incanto di punti, stampati e lucenti: chissà se mi senti poetare nel tempo. Se non mi rispondi è colpa del vento che trascina il pensiero, accarezza la pelle e ti regala soltanto un fiume di stelle.
Voluto, sognato, ascoltato dentro noi stessi, il desiderio dell'amato. Gioia, tormento, passione, lamento, gesti voluti frasi non dette, fuochi mai spenti. Desiderio di vita, di colori, di suoni, di sospiri sognanti: desideri intriganti. Desiderio di buono, di dolce, di bello di questo, di quello di tutto, o soltanto desiderio di te.
Attimi accesi sull'attesa di sguardi. Fuggenti colori di corolle dipinte sul calore impaziente di baci. Distanze vicine di mani congiunte e il tempo s'annulla sul noi.
Papaveri rossi, come labbra socchiuse in piccoli baci tra il verde brillante di remote speranze. Sarà fuoco, ci brucerà? Non lo so e non mi interessa. Papaveri rossi, è l'estate che avanza è la gioia che danza, sulle stagioni del cuore.
Sereni sorrisi di volti indecisi stampati nel nulla, ma vivi, sorpresi, tranquilli, nell'onda infinita dei sensi che inebria e travolge in un lampo ogni nostro timido sguardo Sereni sorrisi di bimbi festosi, di amanti focosi, di timide labbra socchiuse e dormienti di nulla impazienti. Sereni sorrisi avvolti in un soffio, donati da un sogno e firmati da te.