Chiede silenzio oggi il mondo, Vuole sprofondare in un tiepido sonno.
Non vuole assistere ai giorni grigi che lentamente incedono, non vuole ascoltare i tristi lamenti del vento tra i neri rami spogli come scheletri sofferenti
Una notte fredda una notte di neve e di ghiaccio l'attende.
Trova sollievo quest'anima stanca di fuggire dal sole nelle stelle d'argento
s'è spinta fin quassù sul colle nero tante volte anelato
Vuole serrare le sue labbra costrette a pronunciare mille parole vuote vuole riposare i suoi occhi incatenati ai mille sorrisi falsi del mondo
Si ferma quest'anima stanca e osserva il nulla della notte
Sente la pace accompagnata da un dolce sussurro del vento Sente il silenzio
tra i fili d'erba si muove d'un tratto un pensiero
forse, da questo cuore spremuto non goccioleranno più emozioni forse il sole è riuscito a strapparle anche l'ultima lacrima
ha paura quest'anima stanca
di morire nel grigio della noia soffocata dalla consuetudine e affida il suo desiderio alla luna prima di sprofondare nel sonno piegata dalla stanchezza.
Quanto sei imponente! Ti ergi di fronte a me, grigio, enorme, saldo; come posso vedere quello che tu mi nascondi? Scavalcarti è impossibile: le parole non volano tanto alte; aggirarti? No, tu sei infinito quanto il mondo; abbatterti? E con quale esplosivo? La ragione non basta, e tanto meno il sentimento: posso solo sentire qualche suono deformato dalla lontananza giungere alle mie orecchie, tese a ciò che c'è oltre; l'immaginazione scivola dalle fragili scale che prova a issare. Cosa mi celi di così importante, di così segreto da non poter essere conosciuto? Forse le emozioni, forse i pensieri.
Sento un sogno lasciarmi è la speranza che muore avvolta in un lenzuolo bianco come di notte la neve scivola in una lacrima e va si perde nel buio di questo cielo senza stelle e senza nubi
occhi vuoti che osservano il vuoto un'anima nera in compagnia d'emozioni trasparenti ecco cosa resta della luce.