Crisalide di fiamma per chiare anse d'aria per tropismi di luna e giunchi reclini la dolce nuvola mi sfiora. Nei giardini dello sguardo il diamantato orizzonte lascio innalzare: isola mattinale farfalla iridata crepiti sul vuoto, per fiori tracimati per curve polveri o petali sereni induci livree parole gemmate sulla meridiana dei sensi. L'angelo al centro del vento mostra la via, nello stormire dell'iride freme l'aria nascosta lieve espandersi dei cieli d'oro.
Stellina di carta posata sul mio cuore il tuo luccichio mi fa compagnia. Sei argentata e a cinque punte come il mondo. Resta come sei: la tua camicia di luce splende più del cielo.
Nel soffio della sera la luna sale e traspare, dal mio soffice vortice immerso nella fonte specchio l'espandersi delle onde, gli uccelli nei riflessi. Dalla campagna stellata s'alza il buio delle stoppie. Un fascio di giorni striati fa corpo con te amore, dietro la curva della strada. Nel mattino nitido di una stagione a venire con il cielo nelle linee della mano al barbaglio della polvere ti vedo camminare. Nel tempo chiaro come un'anfora un angelo gira su sé curva superficie dello sguardo. Con il bisbiglio del tempo anche il cuore s'illumina.