Non parlarmi d'amore, mio diletto, se la tua è voce di menzogna. Non baciarmi con labbra incerte che altre un giorno potrebbero rapire. Le tue mani gentili non mi sfiorino con carezze che già porgesti in dono. Tra le tue braccia accoglimi soltanto se sei certo di avvolgermi in eterno. Non fare che il tuo corpo mi sostenga se dovrai lasciarmi cadere. Non discorsi o gesti io ti chiedo: essi sono per natura mutevoli. Appoggia solo il tuo cuore sul mio e in esso leggerò la verità.
Si è smarrito lo sguardo di luce abbacinato: la tua bellezza immensa mi ha trapassato l'anima di subito incendiata come fa all'alba il sole. Caro rimane il suono di parole agrodolci, foriere di emozioni nella tua voce d'uomo. Desiderata invano la tua bocca leggera a dispensar sorrisi come pioggia d'aprile. E carezze sognate ad arrossare il volto: desiderio e paura da togliere il respiro. Ogni spazio minuscolo tu hai rubato e invaso: reale o immaginario sei vivo nel ricordo.