Ho spogliato la tua casa padre e con essa il mio cuore. Su ombre di luce disegno il tuo profilo e lembi di storia sbocciano nell'anima in pena. Ho spogliato i tuoi ricordi padre e con essi la mia vita. Ho vestito i miei occhi di illusione per venirti a cercare ma sbadiglia il cielo dinanzi al mio sgomento. Ho spogliato il mio dolore padre ho vestito i miei pensieri di vento e ci ho soffiato sopra ma non fa rumore il male e mi si nasconde nel petto e mi si strofina addosso come crine. Io ti rivoglio indietro padre per rivestirti ancora io ti rivoglio!
Ti abbraccio col pensiero per non morire all'ombra sottile di un fremito leggero che mi prende la mano quando tra le pieghe dei ricordi il tempo mi toglie l'ultimo respiro. Tra i fili d'argento che mi coprono il capo si perdono i sorrisi rubati ed il mondo tace sulle ali silenziose di un giorno che sta per finire. Per non morire poso la mano sui battiti del cuore che lacerano il petto e solo tra le ciglia ti penso... Per non morire conto i fili d'erba del mattino nella penombra di un risveglio i brividi della luna nel buio della notte, e in ogni mio gesto catturo ogni angolo di pensiero specchiando il mio cuore nel tuo cuore ancora una volta per non morire.
Dimmi che ci sarai, tra i rami delle ginestre a levigare le ferite del dopo, quando le foglie dei pensieri voleranno tremule nel vento a rincorrere i ricordi scarni del mio passato. Dimmi che ci sarai sotto il bianco lenzuolo dei rimpianti a dissetare la mia voglia d'amare, tra i giacigli della mia solitudine all'alba del mio tramonto. Dimmi che ci sarai amore mio a intrecciare le tue dita nelle mie parlandomi di te, quando la luce del mio cammino diverrà fioca e più non sentirò il tuo respiro, quando chiuderò gli occhi per sempre sui guanciali dell'infinito. Dimmi che ci sarai amore oltre l'altrove vicino a me.