I galeotti vogano per il Mar Rosso spingendo a fatica la galera; il rugghio copre lo stridio dei ceppi strillano, Perù la loro patria.
I Peruviani ricordano il Perù un paradiso, c'erano uccelli, danze donne e su ghirlande di fiori d'arancio crescevano al cielo i baobab . Banane, ananassi! Un mucchio di gioie! Vino in vasellame conservato... Ma ecco, chissà perché e da dove i giudici giunsero in Perù!
E disposero un cerchio di commi per ingabbiare uccelli e Peruviane. Gli occhi del giudice sono barattoli di latta che scintillano in un mondezzaio.
Capitò un pavone blu-ranciato sotto il suo occhio severo come il digiuno, e scolorì sull'istante la magnifica coda di pavone!
In Perù volavano per la prateria certi uccellini detti colibrì; il giudice ne prese uno e il pelame e le piume rase al povero colibrì.
Adesso, nemmeno in una sola valle vi sono vulcani fumanti. Il giudice ha scritto su ogni valle: "Valle per non fumatori".
In Perù persino i miei versi sono proibiti, su minaccia di torture. Il giudice ha stabilito che "quelli in vendita sono bevanda alcolica".
L'Equatore freme al tintinnio dei ceppi. Il Perù è vuoto di uccelli e di uomini... Vi abitano soltanto i giudici depressi, rannicchiati con astio sotto i codici.
Eppure, sapete, fa pena il Peruviano. Senza ragione gli han dato la galera. I giudici disturbano gli uccelli e le danze, e me e voi e il Perù.
Imbrattai di colpo la carta dei giorni triti, spruzzandovi colore da un bicchiere; su un piatto di gelatina mostrai gli zigomi sghembi dell'oceano. Sulla squama d'un pesce di latta lessi gli inviti di nuove labbra. Ma voi potreste suonare un notturno su un flauto di grondaie?
Tanto lo so tra breve creperò se davvero tu esisti o Dio o mio Dio se fossi tu a tessere il tappeto stellato se questo tormento ogni giorno moltiplicato è per me un tuo esperimento indossa la toga curiale. La mia visita attendi sarò puntuale non tarderò ventiquattr'ore. Ascoltami altissimo inquisitore!
Ascoltate! Se accendono le stelle, vuol dire che qualcuno ne ha bisogno? Vuol dire che qualcuno vuole che esse siano? Vuol dire che qualcuno chiama perle questi piccoli sputi? E tutto trafelato, fra le burrasche di polvere meridiana, si precipita verso Dio, teme d'essere in ritardo, piange. Gli bacia la mano nodosa, supplica che ci sia assolutamente una stella, giura che non può sopportare questa tortura senza stelle! E poi cammina inquieto, fingendosi calmo. Dice ad un altro: "Ora va meglio, è vero? Non hai più paura? Sì!?" Ascoltate! Se accendono le stelle, vuol dire che qualcuno ne ha bisogno? Vuol dire che è indispensabile che ogni sera al di sopra dei tetti risplenda almeno una stella?