Scritta da: Silvana Stremiz
in Poesie (Poesie d'Autore)
L'Addio
Ho colto questo filo di brughiera
Ricordati che l'autunno è morto
Non ci vedremo più sulla terra
Odore del tempo filo di brughiera
Ricorda ancora che io ti aspetto.
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Ho colto questo filo di brughiera
Ricordati che l'autunno è morto
Non ci vedremo più sulla terra
Odore del tempo filo di brughiera
Ricorda ancora che io ti aspetto.
Sono nato sotto il segno dell'Autunno
Perciò amo i frutti e detesto i fiori
Rimpiango i miei baci ad uno ad uno
Come un noce bacchiato al vento racconta i suoi dolori
Eterno autunno o stagione mia mentale
Le mani degli amanti d'una volta cospargono il tuo suolo
Mi segue una sposa è la mia ombra fatale
Stasera le colombe spiccano l'ultimo volo.
La nostra storia è nobile e tragica
Come la maschera d'un tiranno
Né drammi audaci o ammaliatori
Né indifferenti minuzie sanno
Render patetici i nostri amori
E Thomas de Quincey succhiando
L'oppio veleno dolce e casto
La povera Anna andava sognando
Passiam passiamo ché tutto passa
Mi volterò all'indietro spesso
Sono i ricordi corni da caccia
Il cui bruito muore nel vento.
Zingaro bello amore mio
Ci siamo amati storditamente
Senti che razza di scampanio
E vuoi non lo sappia la gente
Ci siamo nascosti assai male
Con tante campane a tiro
Dai campanili son state a guardare
E ora lo spargono in giro
Domani Cipriano ed Enrico
Maria Orsola e Caterina
La fornaia e suo marito
E poi Geltrude mia cugina
Sorrideranno quando passerò
Nascondersi chi più potrà
Sarai lontano Io piangerò
Ne morirò Chissà.
A Colonia per l'Altavia
Se n'andava su e giù ogni sera
Offerta a tutti tutta malìa
Finché di battere stanca sedeva
Tardi a una losca birreria
Sulla paglia si riduceva
Per un suo pappa di pelo rosa
Era un ebreo d'aglio sapeva
Che giunto dritto da Formosa
Tolta a un casino di Sciangai l'aveva
Inette a equiparar la sorte
So di persone d'ogni genere
Incerte come foglie morte
Gli occhi tizzoni nella cenere
Mobili i cuori come le porte.
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amori
Me lo devo ricordare
La gioia veniva sempre dopo il dolore
Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango
Le mani nelle mani faccia a faccia restiamo
Mentre sotto
Il ponte delle nostre braccia passa
L'onda stanca degli eterni sguardi
Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango
L'amore se ne va come quest'acqua corrente
L'amore se ne va
Com'è lenta la vita
E come la Speranza è violenta
Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango
Passano i giorni e passano le settimane
Né il tempo passato
Né gli amori ritornano
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango.
Il prato è velenoso ma bello in autunno
Le mucche pascolandovi
Lente vi s'avvelenano
Vi fiorisce colore d'occhiaia e di lillà
Il colchico I tuoi occhi sono come quel fiore
Violastri come il livido che li cerchia e l'autunno
E lenta la mia vita per loro s'avvelena
Arrivano fracassoni da scuola i ragazzini
Incasaccati di panno e suonando l'armonica
Colgono le freddoline che sono come madri
Figlie delle loro figlie e color delle palpebre
Che batti come i fiori batte il vento demente
Il mandriano canta dolcissimamente
Mentre per sempre il prato mal fiorito da autunno
Abbandonan muggendo le mucche lentamente.
M'empie il bicchiere un vino che ha tremori di fiamma
Udite la canzone lenta d'un battelliere
Dice di sette donne viste sotto la luna
Torcersi i capelli verdi e lunghi fino ai piedi
Alzatevi e in girotondo cantate più forte
Ch'io più non senta il canto di quel battelliere
E mettetemi accanto tutte le ragazze bionde
Col loro sguardo fisso le loro trecce ritorte
Il Reno s'ubriaca il Reno specchio alle vigne
Vi cadono a riflettervisi tremando gli ori notturni
La voce canta sempre da rantolomorirne
Le fate in verdi chiome che incantano l'estate
Il bicchiere ha lo schianto d'un romper di risate.
La camera è sola
Ognuno per sé
Presenza nuova
Si paga a mese
Il padrone dubita
Pagheranno
Giro per strada
Come una trottola
Il rumore delle carrozze
Il mio brutto vicino
Che fuma un acre
Tabacco inglese
O La Vallière
Che zoppica e ride
Delle mie preghiere
Tavolo da notte
E tutti insieme
In questo hotel
Sappiamo la lingua
Come a Babele
Serriamo le porte
A doppia mandata
Ognuno porta
Il suo solo amore.
Amica mia penso a te
Al tuo color di sole alla tua grazia
La casa è vuota da quando il mio raggio di sole
È andato a tuffarsi in mare
Se vedi i sommergibili
Dì loro che t'amo
Se le nubi s'addensano
Dì loro che t'adoro
Se la mareggiata infuria sugli scogli della riva
Dì agli scogli che sei la mia pietra preziosa
Se qualche granello di sabbia brilla tra i mille granelli
di sabbia della spiaggia
Digli che sei la sola gemma che amo
Quando vedrai il postino
Digli con quanta impazienza aspetto le tue lettere
Ti mando mille baci mille carezze
Che ti raggiungeranno come le parole raggiungono
l'antenna del telegrafo senza fili
Se vedi dei feriti
Digli che la mia sola ferita è quella che hai inferto
al mio cuore
Se a volte pensi pensa che il mio pensiero è sempre
con te
E che t'adoro.