Scritta da: Gloria Levrini
in Poesie (Poesie d'Autore)
Gli auguri dell’Innocenza
Vedere un Mondo in un granello di sabbia,
E un Cielo in un fiore selvatico,
Tenere l'Infinito nel cavo della mano
E l'Eternità in un'ora.
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Vedere un Mondo in un granello di sabbia,
E un Cielo in un fiore selvatico,
Tenere l'Infinito nel cavo della mano
E l'Eternità in un'ora.
Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale fu l'immortale mano o l'occhio
Ch'ebbe la forza di formare la tua agghiacciante simmetria?
In quali abissi o in quali cieli
Accese il fuoco dei tuoi occhi?
Sopra quali ali osa slanciarsi?
E quale mano afferra il fuoco?
Quali spalle, quale arte
Poté torcerti i tendini del cuore?
E quando il tuo cuore ebbe il primo palpito,
Quale tremenda mano? Quale tremendo piede?
Quale mazza e quale catena?
Il tuo cervello fu in quale fornace?
E quale incudine?
Quale morsa robusta osò serrarne i terrori funesti?
Mentre gli astri perdevano le lance tirandole alla terra
e il paradiso empivano di pianti?
Fu nel sorriso che ebbe osservando compiuto il suo lavoro,
Chi l'Agnello creò, creò anche te?
Tigre! Tigre! Divampante fulgore
Nelle foreste della notte,
Quale mano, quale immortale spia
Osa formare la tua agghiacciante simmetria?
Temevo che la furia del mio vento
rovinasse tutti i germogli belli e veri,
e il mio sole è brillato e brillato,
ed il mio vento non ha mai soffiato.
Ma un germoglio bello o vero
non fu trovato su nessun albero,
perché tutti i germogli crebbero e crebbero
senza frutti, falsi, anche se belli da vedere.
Chi lega a sé una Gioia
Distrugge la vita alata;
Ma chi bacia la Goia in volo
Vive nell'alba dell'Eternità.
Never seek to tell thy love
Love that never told can be;
For the gentle wind does move
Silently, invisibly.
I told my love, I told my love,
I told her all my heart;
Trembling, cold, in ghastly fears-
Ah, she doth depart.
Soon as she was gone from me
A traveller came by;
Silently, invisibly-
O, was no deny.
La Crudeltà ha Cuore Umano
E Volto Umano la Gelosia
Il Terrore, l'Umana Forma Divina
E Veste Umana la Segretezza
La Veste Umana, è Ferro forgiato
La Forma Umana, un'incandescente Forgia
Il Volto Umano, una Fornace sigillata
Il Cuore Umano, la sua Gola famelica.
Non cercare mai di dire al tuo amore
amore che mai non si può dire;
perché il vento gentile si muove
silenzioso, invisibile.
Ho detto il mio amore, ho detto il mio amore,
le ho detto tutto il mio cuore;
tremante, gelido, in terribili paure
ah, se ne va via.
Non appena se ne fu andata da me
uno straniero passò per caso;
silenzioso, invisibile
oh, non ci fu rifiuto.
Nel giardino d'amore un giorno entrai,
e vidi cosa mai veduta prima:
una cappella eretta proprio al centro
del prato ove ero solito giocare.
Essa aveva cancelli ben sprangati,
"tu non devi", era scritto sulla soglia;
io al giardino d'amore mi rivolsi,
che tanti fiori aveva generato;
io lo vidi di tombe tutto ingombro,
ed al posto dei fiori v'eran lapidi;
e preti neri intorno, ad imbrogliare
tra spini i miei piaceri e desideri.
Sognai un sogno! Che vorrà mai dire?
Regina ero, e vergine,
guardata da un buon angelo:
pena senza perché mai non s'inganna!
Piangevo notte e giorno le mie lacrime,
e lui me le asciugava;
giorno e notte piangevo
celandogli la gioia del mio cuore.
Così sulle sue ali volò via;
il mattino arrossì;
io il pianto mi asciugai,
e i miei timori armai di scudi e lance.
Egli presto tornò: mai mi ero armata,
così che tornò invano;
gioventù era passata,
e grigie chiome stavan sul mio capo.
Tyger! Tyger! Burning bright
In the forests of the night,
What immortal hand or eye
Could frame thy fearful symmetry?
In what distant deeps or skies
Burnt the fire of thine eyes?
On what wings dare he aspire?
What the hand dare seize the fire?
And what shoulder, and what art,
Could twist the sinews of thy heart?
And when thy heart began to beat,
What dread hand? And what dread feet?
What the hammer? What the chain?
In what furnace was thy brain?
What the anvil? What dread grasp
Dare its deadly terrors grasp?
When the stars threw down their spears,
And water'd heaven with their tears
Did he smile his work to see?
Did he who made the Lamb make thee?
Tyger! Tyger! Burning bright
In the forests of the night,
What immortal hand or eye,
Dare frame thy fearful symmetry?