Scritta da: Paul Mehis

Invictus

Out of the night that covers me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.

In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.

Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.

It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul.
William Ernest Henley
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    Scritta da: Marianna Mansueto

    Invictus

    Dal profondo della notte che mi avvolge
    buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,
    ringrazio gli dei chiunque essi siano
    per l'indomabile anima mia.

    Nella feroce morsa delle circostanze
    non mi sono tirato indietro né ho gridato per l'angoscia.
    Sotto i colpi d'ascia della sorte
    il mio capo è sanguinante, ma indomito.

    Oltre questo luogo di collera e lacrime
    incombe ma l'orrore delle ombre
    e ancora la minaccia degli anni
    mi trova, e mi troverà, senza paura.

    Non importa quanto sia stretta la porta,
    quanto piena di castighi la vita.
    Son Io il signore del mio destino.
    Son Io il capitano dell'anima mia.
    William Ernest Henley
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