Le migliori poesie di William Shakespeare

Drammaturgo e poeta, nato domenica 26 aprile 1564 a Stratford-upon-Avon (Regno Unito), morto sabato 23 aprile 1616 a Stratford-upon-Avon (Regno Unito)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Proverbi e in Diario.

Scritta da: Silvana Stremiz
Non piangere per me
quando mi saprai morto
Non oltre il suono tetro della campana lugubre
Che dà notizia al mondo che sono fuggito
Dalla sua codardia per vivere coi vermi.
Anzi, se leggerai queste righe, dimentica
La mano che le ha scritte: io ti amo così tanto
Che vorrei scomparire dalla tua mente
Se il pensiero di me può portarti dolore.
Oh se mai tu posassi gli occhi su questi versi
quando forse sarò già sfatto nella terra,
Ti prego non chiamare il mio nome
Ma lascia che il tuo amore con la mia vita muoia.
Così che il mondo accorto non veda mai che tu
Soffri ancora e ne rida, quando non sarai più.
William Shakespeare
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    Scritta da: alessia14

    Gli occhi della mia donna non sono come il sole

    Gli occhi della mia donna non sono come il sole;
    il corallo è assai più rosso del rosso delle sue labbra;
    se la neve è bianca, allora i suoi seni sono bigi;
    se i capelli sono crini, neri crini crescono sul suo capo.

    Ho visto rose damascate, rosse e bianche,
    ma tali rose non le vedo sulle guance;
    e in certi profumi c'è maggior delizia
    che non nel fiato che la mia donna esala.

    Amo sentirla parlare, eppure so
    che la musica ha un suono molto più gradito.
    Ammetto di non aver mai veduto incedere una dea,
    ma la mia donna camminando calca la terra.

    Eppure, per il cielo, credo il mio amore tanto raro
    quanto qualsiasi donna travisata da falsi paragoni.
    William Shakespeare
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      Scritta da: patatina

      The stars (le stelle)

      Let those who are in favor with their stars
      Of public honour and proud titles boast,
      Whilst i whom fortune of such triumph bars,
      Unlooked for joy in that i honour most.

      Great princes'favorites their fair leaves spread,
      But as the mar igold at the sun's eye,
      And in themselves their pride lies burièd,
      For at a frown they in their glory die.

      The painful warrior famousèd for fight,
      After a thousand victories once foiled,
      Is from the book of honour razèd quite,

      And all the rest forgot for wich he toiled.
      Then happy i that love and am belovèd
      Where i may not remove, nor be removèd.


      Chi è nel favore delle stelle, vanti
      pubblici onori e titoli orgogliosi -
      io, cui nega Fortuna un tale ammanto,
      godo non visto di quel che più onoro.

      Dei grandi i favoriti apron le foglie
      quale calendula al sole si schiude,
      ma il loro orgoglio è in loro già sepolto:
      un corruccio - e nel colmo son perduti.

      Il guerrier faticoso, in armi celebre,
      dopo vittorie a mille a un primo smacco
      dal libro dell'onore si cancella

      e quel s'oblia per cui tanto ha penato.
      Felice me che riamato amo
      dove né io né altri può staccarmi.
      William Shakespeare
      Composta venerdì 4 dicembre 2009
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