Oh, la valle in estate dove io e il mio John lungo il profondo fiume andavamo su e giù mentre i fiori nell'erba e gli uccelli nell'aria ragionavano dolci del reciproco amore, e io sulla sua spalla dicevo: "Su, giochiamo": ma lui con un cipiglio di tuono se ne andò.
Oh, il venerdì ricordo, era sotto Natale, quando noi due andammo a quel ballo benefico, così liscia la pista e chiassosa l'orchestra, e Johnny così bello che ero così fiera; "Stringimi forte, Johnny, balliamo fino all'alba": ma lui con un cipiglio di tuono se ne andò.
Scorderò mai la sera nel palco al gran galà quando pioveva musica da ogni ugola stupenda? Pendevano abbaglianti le perle e i diamanti da ogni abito di seta argentata o dorata: "Oh, Johnny, mi sento in cielo" io dissi in un bisbiglio: ma lui con un cipiglio di tuono se ne andò.
Oh sì, ma era bello come un giardino in fiore, alto e slanciato come la grande Torre Eiffel, quando si spense il valzer sull'ampia promenade oh, quel sorriso e gli occhi mi andaron dritti al cuore; "Oh, caro Johnny, sposami, ti amerò e obbedirò": Ma lui con un cipiglio di tuono se ne andò.
Oh, questa notte, Johnny, io ti ho sognato, amore, su un braccio avevi il sole e sull'altro la luna, tutto azzurro era il mare ed era verde l'erba, ogni stella agitava un tamburello tondo; io ero in un abisso giù a diecimila miglia: ma tu con un cipiglio di tuono te ne andavi.
Alla fine il segreto viene fuori, come deve succedere ogni volta, è matura la deliziosa storia da raccontare all'amico del cuore; davanti al tè fumante e nella piazza la lingua ottiene quello che voleva; le acque chete corrono profonde mio caro, non c'è fumo senza fuoco.
Dietro il morto in fondo al serbatoio, dietro il fantasma sul prato da golf, dietro la dama che ama il ballo e dietro il signore che beve come un matto, sotto l'aspetto affaticato, l'attacco di emicrania e il sospiro c'è sempre un'altra storia, c'è più di quello che si mostra all'occhio.
Per la voce argentina che d'un tratto canta lassù dal muro del convento, per l'odore che viene dai sanbuchi, per le stampe di caccia nell'ingresso, per le gare di croquet in estate, la tosse, il bacio, la stretta di mano, c'è sempre un segreto malizioso, un motivo privato in tutto questo.
Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono, fate tacere il cane con un osso succulento, chiudete i pianoforti e fra un rullio smorzato portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.
Incrocino gli aereoplani lassù e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto, allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni, i vigili si mettano i guanti di tela nera.
Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed il mio Ovest, la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica, il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto; pensavo che l'amore fosse eterno: avevo torto.
Non servono più le stelle: spegnetele anche tutte; imballate la luna, smontate pure il sole; svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco; perché ormai nulla può giovare.
Dicono alcuni che amore è un bambino e alcuni che è un uccello, alcuni che manda avanti il mondo e alcuni che è un'assurdità e quando ho domandato al mio vicino, che aveva tutta l'aria di sapere, sua moglie si è seccata e ha detto che non era il caso, no.
Assomiglia a una coppia di pigiami o al salame dove non c'è da bere? Per l'odore può ricordare i lama o avrà un profumo consolante? È pungente a toccarlo, come un prugno o è lieve come morbido piumino? È tagliente o ben lischio lungo gli orli? La verità, vi prego, sull'amore.
I manuali di storia ce ne parlano in qualche noticina misteriosa, ma è un argomento assai comune a bordo delle navi da crociera; ho trovato che vi si accenna nelle cronache dei suicidi e l'ho visto persino scribacchiato sul retro degli orari ferroviari.
Ha il latrato di un alsaziano a dieta o il bum-bum di una banda militare? Si può farne una buona imitazione su una sega o uno Steinway da concerto? Quando canta alle este è un finimondo? Apprezzerà soltanto roba classica? Smetterà se si vuole un po' di pace? La verità grave, vi prego, sull'amore.
Sono andato a guardare nel bersò lì non c'era mai stato; ho esportato il Tamigi a Maidenhead, e poi l'aria balsamica di Brighton. Non so che cosa mi cantasse il merlo, o che cosa dicesse il tulipano, ma non era nascosto nel pollaio e non era nemmeno sotto il letto.
Sa fare delle smorfie straordinarie? Sull'altalena soffre di vertigini? Passerà tutto il suo tempo alle corse o strimpellando corde sbrindellate? Avrà idee personali sul denaro? È un buon patriota o mica tanto? Ne racconta di allegre, anche se spinte? La verità, vi prego, sull'amore.
Quando viene, verrà senza avvisare, proprio mentre sto frugando il naso? Busserà la mattina alla mia porta o là sul bus mi pesterà un piede? Accedrà come quando cambia il tempo? Sarà cortese o spiccio il suo saluto? Darà una svolta a tutta la mia vita? La verità, vi prego, sull'amore.