Ogni giorno è unico ed irripetibile come te, vivi intensamente il tuo presente, per avere dei bei ricordi in futuro. Sii saggio nelle scelte che farai e se commetterai degli errori, abbi l'umiltà necessaria per riconoscerli e l'intelligenza per imparare da essi. Non dare ascolto al tuo orgoglio quando è in contrasto con il buon senso. Sii sempre ragionevole ma laddove la ragione pone i suoi limiti ascolta il tuo cuore e dagli voce. Non fare tue le opinioni altrui ma rifletti sempre con la tua testa, solo così potrai essere veramente libero da ogni condizionamento. Affronta con coraggio le avversità che la vita porrà sulla tua strada, perché ognuna di esse contribuirà a renderti più forte. Sii sempre un amico sincero ma pretendi lo stesso da chi consideri tale. Fai tue le gioie delle persone che ami e sii affranto per il loro dolore. Non dimenticare mai il tuo passato, ma fai in modo che non sconfini nel presente, compromettendoti il futuro. Di sempre quello che pensi, senza mai dimenticare quanto prezioso a volte sia il silenzio. Se per amore soffrirai, fai che il dolore non inaridisca il tuo cuore, ma lo aiuti a comprendere, i mille significati di questo nobile sentimento, fino a quando imparerai a dare amore a chi solo odio ha da donare, e a regalare gioia a chi ha il dolore scolpito sul viso. Se riuscirai a fare tutto questo... sarai davvero grande e da grande tu vivrai.
Ho bevuto dal calice dell'ingiustizia Assaporando il fiele dell'arroganza Con la gola arsa dall'indifferenza ed il cuore che pulsa di rabbia Intrappolato nella toracica gabbia dell'impotenza.
Mare, io che immersi Il mio giovane corpo di uomo Nei tuoi ribollenti e spumeggianti flutti, io che udì la suadente tua voce, il tuo canto (col quale uomini di tutti i tempi e razze ispirasti ed ammaliasti) Che dalle ali del vento e dal fluir delle onde alle mie orecchie giunse. Tu che sei rimasto lo stesso, mentre tutto intorno a te scorrendo muta ti prego ridammi il vigore d'un tempo che la vita crudelmente dichiara inesorabilmente perduto.
Io che fui tuo figlio, nei tuoi profondi ed oscuri abissi concepito, dai tuoi eterni flussi e riflussi nato. Culla primordiale di vita tu fosti moto perpetuo del mondo, sua linfa, suo sangue. Per madre ebbi l'infinito turchino del cielo che con te ancora si sposa, in rinnovato amore, là dove lo sguardo si perde e si confonde in sognante incanto. Di fronte a te, o padre, ora mi ergo, dopo anni d'assenza e in rispettoso silenzio contemplo la tua maestosa ed eterna bellezza, che ancora una volta mi ricorda quanto vana sia la mia fugace ed incerta esistenza.
Per tutte le parole che non ti ho mai detto e che avrei sempre voluto dirti, anche se già sapevo che con esse avrei potuto ferirti. Per tutti quei giorni passati ad ascoltarti, anche quando nulla avevi da dirmi. Per tutti quei silenzi che non hai saputo riempire, per quelle frasi che non mi hai mai detto e che avrei voluto sentire. Per tutte quelle piccole cose che non mi hai saputo donare, per quei semplici gesti che non hai saputo fare. Per tutti quei sorrisi che non mi hai regalato, per quegli sguardi con cui i tuoi occhi non mi hanno guardato, per le carezze di cui le tue mani mi hanno privato. E se tutto questo non dovesse ancora bastare, mi basterà di te ricordare, tutte le promesse che non hai mantenuto, tutte le attenzioni che da te non ho avuto. Tutte quelle foto che non vorrò più guardare, istantanee di istanti che non ho mai vissuto. Tutti quei bei ricordi che non potrò ricordare, perché con te niente è stato reale, sei stata soltanto una mera illusione, ed io da illuso e dal sentimento accecato, illudermi ho voluto, così ho continuato, ripetendomi che forse era quello il tuo unico modo di amare, fino a quando infine, triste e deluso, l'amara realtà ho dovuto accettare. Ma nonostante tutti quei dolci momenti che con te non ho avuto, nonostante tutto quel tempo che grazie a te ho perduto, eppure ti dico, in questo amore, per quanto strano, io, ci ho creduto.
Se il mio cuore potesse parlare, quante cose avrebbe da dire, ti narrerebbe di passioni profonde, sentimenti sinceri, perché tu lo sai, egli non sa cosa vuol dire mentire, non conosce ragione, non cerca ricchezza, a lui basta anche solo una languida carezza. Quello per cui vive, batte e combatte, è qualcosa che va ben oltre ogni illusione. Quello che lui cerca e ricerca con forza incessante, è un sentimento vero, profondo, vibrante, per cui ogni cosa è disposto a sacrificare, per quell'irruenta, incontenibile, voglia d'amare.
Voglia d'amare e di essere amato, ma quante volte è stato ingannato, deriso, usato, umiliato, quanto dolore, furore ha provato, quante volte è stato spezzato, molte volte l'ho sentito ferito, ma non l'ho mai visto sconfitto. In lui non c'è posto per il disprezzo, non serba rancore, non brama vendetta, anche se a volte ciò che gli resta è soltanto tanta amarezza.
Tutto questo però non l'ha cambiato, non l'ha inaridito, è sempre rimasto lo stesso, anzi ogni volta il suo pulsare si è fatto più intenso, ed io ho continuato a sentirlo, a seguirlo, perché è dal mio piccolo cuore che scaturisce ogni mio sentimento, senza di esso non esiste emozione. In ogni cosa che penso, che dico o che faccio, in ogni mio singolo gesto, c'è sempre del mio cuore il riflesso. Ah, se lo lasciassi fare, ogni cosa lui saprebbe trasformare, ed ogni mio sogno diverrebbe realtà, e la realtà un sogno bellissimo da cui nessuno mi potrebbe svegliare. Ah, se il mio cuore potesse parlare, le corde melodiose dei tuoi sentimenti saprebbe far risuonare. Se potessi farti sentire il suono della sua voce che ti sfiora la pelle, che ti sussurra dolci parole, come solo lui sa fare, che lui solo può usare. Quel suo dolce bisbiglio, come il tenero canto d'un'usignolo al risveglio del giorno desterebbe il tuo cuore assopito, ed il loro battito diverrebbe uno solo, sommesso, profondo, eppur così forte da far sembrare silenzio tutto ciò che sta intorno. Così potente da zittire di colpo, tutto l'odio, l'invidia, l'arroganza del mondo. Così penetrante da far risaltare ogni particolare, tanto che basta un sorriso, uno sguardo per farti sognare. Ah, se il mio cuore potesse parlare...
Il tempo passa e continuerà a passare, ci ha già cambiato e ci cambierà ancora, ma c'è una cosa che il tempo pur passando non potrà mai far invecchiare, è quel sentimento che non conosce limiti e confini, a cui poco importa se verrà urlato o solo bisbigliato, in quanto esso non si misura con la voce che dalla gola scaturisce, ma con l'intensità di quella voce che nel petto batte e da esso fuoriesce.
"Maledetto mare" urla restando in silenzio una donna. La sua figura tacita e immobile contrasta con il gioioso vociare della gente all'intorno sulla spiaggia assolata d'agosto. Sul suo volto bruciato dal sole, vi è scolpito un dolore che mai ha trovato conforto. I suoi occhi velati di pianto febbrilmente scrutano il mare quasi i suoi profondi abissi volessero sondare. Sulle sue labbra appena dischiuse è rimasta impigliata un'invocazione un misto di rabbia e dolore: "Ridammi quel figlio che m'hai tolto, ridammi almeno il suo corpo che io possa vederlo degnamente sepolto, ed ogni qual volta il suo ricordo mi assalga io possa almeno poggiare una rosa là dove egli giace e riposa."
Oggi ho letto Con voce incerta Ciò che la tua mano Ha vergato in fretta, poche parole, ma quanto dolore, quanta amarezza. Una lacrima lenta ha solcato il mio viso Cancellando l'ultima ombra d'un antico sorriso.
Ti odio, interminabile notte, che hai affilato i tuoi artigli per squarciare i miei sogni, condannandomi ad errare per vicoli angusti, come un cane randagio che affamato d'amore ululi alla sorda luna il suo muto dolore. Ti odio, perfida notte, che spegnendo i colori del giorno hai riesumato i fantasmi di antichi timori. Ti odio maledetta notte, perché nella tua oscurità la mia anima in te si riflette... Ti amo effimera notte perché sul tuo scuro volto già scorgo il preludio di un nuovo giorno.