Poesie Filastrocche migliori


Scritta da: Elisabetta
in Poesie (Filastrocche)

Oh, se potessi!

Oh, se potessi,
Gesù Bambino,
farti dormire
nel mio lettino!
Da questa grotta
portarti via
là nel calduccio
di casa mia.
Io di dormire
sarei contento
sopra una sedia
sul pavimento,
purché sapessi
che tu, mio Re,
dormi e riposi
meglio di me.
Ma la maestra
mi ha detto a scuola
che tu domandi una cosa sola:
non la mia casa,
non il mio letto,
ma solo un cuore pieno d'affetto.
Se questo chiedi,
questo ti dono:
con lo promessa di essere buono.
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    Scritta da: Cinzia Coppola
    in Poesie (Filastrocche)

    La leggenda delle zeppole di San Giuseppe

    La bottega era in fondo alla via,
    tutti quanti sapevano dove.
    Fa Giuseppe: "Adorata Maria,
    molto presto sarà il diciannove;

    vola il tempo, a gran passi s'appresta.
    Invitiamo qui a casa gli amici.
    È il mio nome, lo sai; la mia festa.
    Che ti pare, Marì? Che ne dici?"

    Alza gli occhi Maria dal ricamo,
    risplendenti di grazia divina.
    "Peppe mio, tu lo sai quanto t'amo,
    però sono un disastro, in cucina.

    Ti ricordi dell'ultima volta?
    Mi ci sono davvero impegnata,
    ma mi venne uno schifo, la torta,
    e alla fine l'abbiamo buttata.

    Ma stavolta andrà meglio, lo sento,
    lo vedrai: non ti dico di più.
    Voglio farti davvero contento,
    con il nostro figliolo Gesù!"

    E così ci provò. Poveretta,
    ben tre giorni passò a cucinare,
    ma non era una cuoca provetta
    (era molto più brava a pregare).

    Questa volta riuscì! Nella stanza
    in cui stava la Sacra Famiglia
    si diffuse una dolce fragranza.
    Che languore! Che gran meraviglia!

    Su un vassoio fan mostra di sé
    (beh, Maria, certe volte sei in vena!)
    Zeppoloni di pasta bignè
    ben guarniti di crema e amarena.

    San Giuseppe però storce il naso.
    "Moglie mia, chi può averti aiutato?
    Non mi dire che è frutto del caso;
    tu lo sai, la menzogna è peccato.

    E non fare quel viso contrito!
    Dai, sorridi, mia cara Maria:
    l'aiutante, l'ho bell'e capito,
    si nasconde costì, in casa mia.

    Vieni qua, figlio mio, fatti avanti.
    I miracoli son limitati,
    vanno usati per cose importanti;
    se li impieghi così, son sprecati!"

    Ma Gesù, ch'era ancora un bambino
    lo guardò con grandissimo amore,
    e gli disse: "Mio caro papino,
    stai facendo – perdona – un errore:

    questa zeppola dolce, squisita
    da gustare in un giorno di festa
    rende un poco migliore la vita:
    la magia quotidiana è anche questa.

    È un miracolo lieve, leggero;
    una semplice, morbida cosa,
    che anche al giorno più cupo e nero
    dà una piccola mano di rosa".

    Il papà sentì in gola un magone.
    "Caro figlio, non critico più.
    Su'sti zeppole hai proprio ragione:
    io sò Santo, ma tu sì Gesù!"
    Composta mercoledì 17 marzo 2010
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      Scritta da: Giuditta C.
      in Poesie (Filastrocche)

      Filastrocca del sole

      Sole che ridi e mi baci la faccia
      sento il calore delle tue braccia
      Con una mano mi copro gli occhi
      mentre mi tingi di scarabocchi
      Macchie, lentiggini e piccoli nei
      tutti i tuoi segni saranno miei
      Saran di tutti, saranno belli
      Racconteranno che siamo fratelli
      Figli del mondo, e come ogni gente
      nati dal tutto e dal niente.
      Composta martedì 4 marzo 2014
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        Scritta da: Elisabetta
        in Poesie (Filastrocche)

        Il girotondo delle maschere

        È Gianduia torinese
        Meneghino milanese.
        Vien da Bergamo Arlecchino
        Stenterello è fiorentino.
        Veneziano è Pantalone,
        con l'allegra Colombina.
        Di Bologna Balanzone,
        con il furbo Fagiolino.
        Vien da Roma Rugantino:
        Pur romano è Meo Patacca.
        Siciliano Peppenappa,
        di Verona Fracanappa
        e Pulcinella napoletano.
        Lieti e concordi si dan la mano;
        vengon da luoghi tanto lontani,
        ma son fratelli, sono italiani.
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          Scritta da: adessosi
          in Poesie (Filastrocche)

          Uomo lesto

          La mia mamma ha 6 galline
          vispe belle e canterine
          quando fanno coccodè c'è un
          bel uovo anche per me
          6 galline e un bel gallo
          di colore nero e giallo
          che sul far della mattina
          fà una bella cantatina
          con quel canto sveglia presto
          l'uomo pigro l'uomo lesto
          chi lavora
          chi va a scuola
          ogni mamma resta sola
          resta sola coi bambini
          che son troppo
          piccolini per andarsene
          anche loro
          alla scuola del lavoro.
          Composta martedì 3 gennaio 2012
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            Scritta da: Consuelo
            in Poesie (Filastrocche)

            25 Dicembre

            Filastrocca per Gesù Bambino
            che nasce stanotte piccino piccino
            che nasce stanotte col freddo che fa
            che nasce soletto con mamma e papà.
            Non ha coperte, non ha focherello
            ha solamente il bue e l'asinello
            per scaldarsi, poverino,
            non ha legna né camino
            ma porta un amore sì grande e profondo
            che può scaldare anche tutto il mondo.
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              Scritta da: martymina96
              in Poesie (Filastrocche)

              Il Natale...

              Il Natale tante cose può significare:
              per i più piccoli regali di Babbo Natale,
              decorazioni d'oro e alberi luccicanti,
              che in tutte le case sonveramente tanti;
              per i più grandi è stare in famiglia, tutti uniti
              per festeggiare con torte e canditi.
              Una cosa è certa: è per amare
              e stando tutti insieme va via tutto il male,
              che si trasforma in pace e bontà
              per ognuno di noi, che poi molto seguirà!
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                Scritta da: Ambra
                in Poesie (Filastrocche)
                Buonanotte dolce stellina,
                dormi fino alla mattina.
                Sarai cullata nel lettino
                da un pensiero assai carino.
                Non ti turberà più il vento,
                e dormirai senza tormento.
                E guardando su le stelle
                cercherai quelle più belle.
                Buonanotte e sogni d'oro
                dolce stella fuor dal coro.
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