Padua makes me mad
Un manto di foglie sparse, coperte
che riscaldano i passi e gli sguardi
di me che camminando intenta
ed irretita (i piedi e il pensiero, pur divergenti)
d'una parte, e poi dall'altra
scorgo dell'autunno le tracce:
respiro l'umido sul rivo e dell'antico odore
d'un opaco colore si cosparge la memoria;
un brivido e un sussulto.
La spoglia parvenza di un'arborea vita
scheletrica sussurra scongiurando
un abbraccio funesto.
Assorta in questo ruminare vano, l'occhio
si posa delicato su di un'immagine favolosa:
brillando e ondeggiando i rami sullo specchio
immobile nel guado paiono vivi e redenti.
Intrecciantesi compongono combinazioni
astruse, in cui anche se per poco
attimo di profonda chiarezza
comprendo significati reconditi.
E la calma mi appartiene, e la via
del cuore di purezza e sensi spiovente.
Composta martedì 16 ottobre 2012
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