Scritta da: Silvana Stremiz
A un gabbiano sulla scogliera
Quante spiagge sfiorano assenti
i tuoi passi più fragili della rena
nei mattini ancora ebbri di sensazioni
e delle braci di qualche tardivo falò
nelle lunghe estati chiassose...

chi le conta più?

Giocoso gabbiano colore del sale
tu rammenti tutte queste feste pazze
le lunghe danze le onde placide
che van domando le melodie
i tuoi occhi a sognare da lontano...

un giorno speciale.

Quante volte sei scappato lassù al faro
che da tanti anni ti dà rifugio
spalancando lo sguardo a quei racconti
intrisi d'acque chiare e terre magiche
che i tuoi amici hanno sorvolato...

ed intanto sogni.

Sogni di trovare l'isola meravigliosa
che ti attende oltre il litorale natio
la intravedi nello splendore dell'alba
mentre assapori sulla battigia
la mistura di scrosci e di silenzi...

il blu dei mari ascoltati.

I pensieri sorpassano il tempo
e tu allora voli verso la scogliera
lungo quel filo di vaga angoscia
che già lega giorno e assenza d'ombre
e là nel grigio il pianto si sperde nel vento...

le tue lacrime dolci nel mare.

Ma quando la spaventosa burrasca
ha sciolto le mura dell'ultimo castello
aspetta la calma e corri sulla spiaggia
cerca fra le alghe sparpagliate dalle correnti
sulla riva il tuo tesoro o nel cielo...

un raggio verde una stella.

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