A notte fonda
Già da tempo, incomparabile
misura della mia esistenza,
(istanza a sé stante, sì - variabile
a seconda del mio volere...)
tramontato è il sole, e le notturne Ore
danzano leggiadre come baccanti
sui colli soprastanti, e ridono beffarde,
di noi mortali, e del nostro agire vano.
Più profonde sono le emozioni,
e con un vento tenebroso
l'autunno spoglia l'alberi
dalle sue foglie, e la strada, un manto
Settecentesco, ornato da rubini
e gemme preziose.
Socchiudo lievemente la finestra, cui si affaccia
imperiosa e fragile la Luna,
astro che accompagna questa nostra terra
mentre noi romantici a lei vicini, con l'anima
e il cuor dedichiamo poemi e inni, per il suo magico
diffondere candido splendore. Luce dei miei
occhi, concedi loro un ultimo
sguardo prima di sparire, a causa del mio dover
scappare e rintanarmi, un domani,
in un ambiente povero di seduzioni
o nuove e scioccanti sensazioni. Volontà
divina prendi per mano alle mie azioni
e conducimi verso la celeste via, di un
Paradiso Terrestre or sol immaginato,
oh quanto ci ho sperato, e ingannar
mi fu grato, in un futuro di amore e devozione...
Composta lunedì 10 ottobre 2011
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