L'occhio della Madonna
Terra fresca.
Odore di umido e morte
su quella terra profanata da parecchie ruote
che pressano e passano,
ripassano, nascondono,
in fosse abissali, cadaveri buttati.
La plastica asfissia, annulla il pensiero
anche di una fantasma che pregherebbe il cielo
per un addio, un perdono o un sonno
di una boccata di primavera o di ossigeno.
Fantasmi muti, angeli ignoti
nessun insegno, nomi o volti.
Soltanto plastica e morti troppo morti.
Dalla rugiada triste del mattino
ritorna alle sue asiatiche origini un fiorellino:
azzurro come il cielo che abbraccia il tramonto
viola come l'iride che guarda luna piena
tondo, intenso, pronto per un racconto.
Così rinacque all'Iran "L'occhio della Madonna",
speranzoso fiore dall'Asia sud-occidentale
l'unica bandiera della primavera, segno vitale
essenza di profumo, di tempo eterno,
una lacrima sacra celeste che cresce
laddove la morte parlare non riesce.
Fosse comuni, cadaveri sigillati
nessun altro lo sa dove sono buttati...
L'occhio della Madonna riprende la corona,
il suo regno, la sua terra e il vento caldo
porta via la miasma di umido e morte
e mormora frusciando la prima preghiera
e fa risorgere all'alba anche la primavera.
Composta lunedì 27 aprile 2020
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