L'anziano e il giardino incantato
Un cespuglio,
un tappeto di foglie stese
sul pavimento umido e macchiato
dalle mille lacrime
di noi angeli senza ali
e stelle da perseguitare
C'era una volta un signore
seduto su quella panchina
abbandonata da un Dio scomparso
tra le onde del mare,
mi fermai e l'osservai
mi fece avvicinare
e mi raccontò la sua storia,
osservai i suoi occhi pieni di lacrime
trattenute da rimpianti e dolori
nascosti nel profondo del suo cuore,
con aria assorta e sofferente
mi disse: "osserva quel giardino
arancione, osserva i tulipani
e i girasoli che lo consacrano
e regnano tra le erbe
e il fango di mille diamanti sospesi
da quel raggio di sole che sostiene
perfino i nostri innoqui sentimenti,
ragazzo in questo giardino
dormiva una donna con mille
speranze e pochi sogni,
dimenticata dal cielo, dal mondo
e dalla sua anima,
fra le mani un coltello
e una sigaretta spenta e devastata
dalla paura di un amore che fa male,
pioggia e lampi sconfinarono l'infinito
quella notte di Settembre,
il vento ululava più forte
e un angelo dalle ali bianche
raccolse la donna e la porto con lui,
ragazzo, da quel giorno ogni notte
la terra smette di girare
e dal cielo un raggio color verde smeraldo
penetra l'orizzonte più lontano,
cade sul terreno umido
ed è proprio li ragazzo,
che la donna morì,
ci sono ancora le sue lacrime,
il suo sangue e i suoi mille
tulipani e girasoli avvolti
ancora dal dolore e dal respiro
della sua anima".
Composta mercoledì 17 novembre 2010
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