Scritta da: Antonino Gatto

Va annanz accussì

Ti ho sognato Papà e mi hai detto
"Va annanz accussì"
fra le braccia assai forte mi hai stretto
ma al risveglio, non eri più lì.
Quanto male mi hai fatto lasciandomi
tu non lo puoi sentire
questo nodo che ho in gola pensandoti
quanto mi fa soffrire!
Io non posso pensare ai momenti
vissuti con te,
perché s'accende la pioggia di lacrime,
che è dentro di me,
ma mi resta la gioia di sapere
ogni nuova mattina,
che adesso mi sarai sempre accanto,
più vicino di prima,
e ti prometto che sarai da domani,
sempre fiero di me,
perché dentro nell'anima, non ho nulla,
all'infuori di te.
Da oggi in poi non sarà più il vestito,
ad intiepidire il mio inverno,
ma il tuo sangue che attraversa il mio corpo,
e mi scalda in eterno.
Così al tuo posto, quest'anno, sotto al solito piatto,
troverai queste mie dolci parole,
con le scuse di non avertele mai dette,
perché le avevo scritte nel cuore.
Composta giovedì 23 dicembre 2010

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    Info

    Scritta da: Antonino Gatto
    Riferimento:
    Oggi, come spesso accade, preso dall'unico obiettivo di ultimare i lavori da un cliente, prima che arrivasse Natale, rientrando in auto, mi accosto, attratto da un venditore ambulante che vendeva ortaggi freschissimi sul bordo della strada.
    Ne approfitto per comprare qualche cassa di frutta di stagione, e alcuni prodotti tipici Napoletani, pago il tutto, e prima di andare via, il venditore mi fa notare di avermi incontrato sempre più o meno nella solita situazione in un altro luogo e circa 10 anni fa. Felice di questo, mi sono soffermato, come lo si fa con un buon amico che non si vede da molto tempo, per scambiare gioso qualche battuta, ma al momento di fare gli Auguri di Buon Natale, mi sono reso conto che gli occhi che avevo di fronte, incominciano ad arrossire, quasi a segnalare un grande dolore.
    Con delicatezza allora ho voluto chiedere il motivo, e quando mi ha accennato dell'improvvisa scomparsa del Padre, il mio umore è precipitato, e mi sono sentito in dovere di fare qualcosa per aiutarlo ad alleviare il peso di questo grande trauma.
    Lì per lì non sapevo proprio come fare, e mi sono solo limitato, a cercare di confortarlo, con poche semplici parole, congedandomi velocemente per evitargli l'imbarazzo evidente.
    Ma durante tutto il viaggio che mi portava a rientrare per il breve periodo di pranzo, mi sono immedesimato nelle vesti di quest'uomo, che quest'anno, dovrà passare le feste, guardando una sedia vuota, ed un piatto che non sarà consumato, col suo grande dolore e quello di tutti i fratelli.
    Allora ho pensato che forse gli avrebbe fatto piacere lasciare sotto il solito piatto del Padre, come è usanza nelle famiglie Napoletane, un messaggio al proprio Padre scomparso, quindi ho deciso di fare un piccolo fioretto che non mi è costato alcuna fatica, anzi mi ha riempito di gioia, ed ho rinunciato al pranzo, per ritirarmi in ufficio e scrivere velocemente, queste poche parole, che ho stampato e plastificato su un cartoncino bianco, e subito dopo consegnato senza più farmi vedere da lui, al suo giovane aiutante chiedendogli cortesemente di consegnarle a quest'uomo.
    Non ho mezzi per venire a conoscenza di cosa sia accaduto successivamente, ma sono certo che quegli occhi avranno continuato a brillare, così come ancora brillano nella mia mente!
    Dedica:
    A Te, Caro Amico Ambulante, ed a tuo Fratello, in ricordo di vostro Padre.

    Commenti

    1
    postato da , il
    Caro Giuseppe, Caro Salvatore,  oggi ho saputo cosa avete fatto di queste parole, e vi sono grato! Dopo averle lette in chiesa, sono state immortalate  su una pergamena di ceramica, e posate come un fiore accanto alla foto sulla tomba di vostro Padre. Mi avete commosso per questo gesto, e lasciato senza parole! Buon Natale a tutta la vostra Splendida Famiglia.
    Antonino Gatto

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