Seduto in mezzo ad un mare cruente
Nebbia fitta dentro me.
Piangerò e sorriderò nello stesso tempo.
Piangerò seduto sulla
scogliera di un mare cruente.
Sorriderò per il dolore inflitto
al mio cuore già devastato.
Ho detto si,
ti ho quasi amato in riva all'ombra
innocente di un nuovo finto inizio,
un nuovo riscatto alla mia vita,
volevo ricominciare a vivere, a sognare
e invece in un secondo tutto è volato via,
in alto con la mia sensibilità storpiata,
confusa dalla ridicola pioggia
che bagna i miei capelli castani.
Ma che senso ha, sorridere ed amare
se poi dentro di te sei già morto
e non sai come risuscitare?
Dubbi, ansie, alberi nudi nei miei quartieri
infuocati di passione per me,
per quello che ero quant'ero con te,
per quello che sono senza te,
per un Addio non detto,
per una foto strappata dalla mia anima,
per ogni bacio che rimpiango,
che maledico inginocchiato,
cercando e pregando l'angelo più dannato
di prelevarmi e portarmi con se,
nell'infinito, nell'uragano senza giorni
da sperare e notti appese
alle maniglie delle porte in attesa
di una guerra da vincere,
da gettare in culo al mondo,
spade affilate, bombe non esplose.
In Amore vince chi dimentica.
Nella Vita vince chi combatte
e non si risparmia,
chi getta sangue e raccoglie vento,
chi soffre e non smette di sorridere.
Composta lunedì 21 marzo 2011
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