Amore nero nel cuore ghiacciato
Il cervello è caduto
assieme all'anima sul pavimento di ceramica...
Non si rompe... si squarcia
come un cristallo troppo fragile.
E le mie angosce divengono vertigini,
i passi inquieti come le mura
del mio egoismo si sgretolano
funesti al suono della tua voce.
In fondo all'estate non c'è più
l'anima dispersa tua.
Solo grasso dolore che invade
il tuo grigio è scheggia assordante
tra le polveri della tua anima infranta
alle sorde orecchie dei finti cuori.
Nascondendo le preghiere fatte sotto le coperte
stringevo forte il respiro
annunciando il mio canto spietato
contro l'immane dramma che è la vita
porgendo alla mia dignità
le mie più sentite condoglianze.
Diviene inverno e non so più muovermi
il ghiaccio penetra e tu lecchi
avventata il ghiacciolo
amaro delle mie ferite.
Speri di spegnere questa macchina
infernale senza amore
che spara sentimenti nel tuo ventre viscido.
Io sono quello che il tempo
e il dolore mi hanno fatto diventare
scuoti la testa ignara,
mi porgi il fagotto dolce
del tuo cuore pulsante cercando
di ridar vita a noi.
Sei intrepida ma la risposta è sorda,
cieca... si perde nel baratro
delle preghiere nere.
Guerra fredda, silenzio assoluto
sotto le labbra sole
come i raggi dell'amore che ormai
non ci sfiorano più.
Rinasceremo insani domani
in un campo di grano nero
emarginati dal tempo e da noi stessi.
Composta venerdì 2 dicembre 2011
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