Maremoto
Mare, immensa complessa
mozione d'acqua,
celando l'impeto
ti associ al tremore della terra.
Quale squallido paesaggio
di diluvio è la tua opera
che dissemina l'eco della fine.
Ruota ancora nella fantasia
la tua sterminata bellezza.
L'uomo inconscio del fallace futuro,
incerto e impercettibile
sta in attesa del soffio
d'una speranza
e guarda la fine del tempo
che nasconde incognita paura.
Ed ancor l'essenza sopravvive
al compulso scontro
della materia e dell'antimateria.
Composta domenica 11 dicembre 2011
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