L'anima è già in vetrina
Abbiamo già l'anima in vetrina.
I poeti di tramonti deserti credono
alla libertà senza amore...
Non sappiamo dire si o no se dal viso
un sorriso spontaneo come una carezza
fatta da un bambino che piange gridando
nasce piano...
Sia maledetta la dolcezza della gente.
Freddi, belli, dannati sono gli occhi
dei poeti incompresi come noi.
Abituati a proteggerci da ciò che vogliamo...
La vita è un tuono arrivato per caso.
Ci si ritrova orfani di vita e di poesia
come una candela spenta dal tempo.
Arriva il giorno in cui i versi di un cuore
quasi morente riempie i vuoti e nell'incoscienza
di una sera assurda carnefice
la poesia arriva muta e selvaggia.
Solo il dolore potrà comprenderci
e darci consiglio...
Beati coloro che amano ancora un'amore
da abbracciare quando ci si sente delusi
e baciare di giorno nella brezza mattutina.
Noi amiamo l'impossibile, viviamo per lui
ogni istante disperso nel cemento armato.
Stanchi di respirare...
Stanchi di invidiare la gente comune felice
mentre noi immobili col volto chino
intendo a scrivere e osservare pezzi d'anima
che cadono a terra schivando le lacrime
d'acciaio che di notte non tacciono
gridano furiose come il nostro silenzio.
Le persone comuni non conoscono
il valore del dolore...
Noi con il pugnale della misericordia
cerchiamo ogni giorno di lacerare il suo interno
per poter così vivere in pace nell'inferno.
I poeti nascono sbagliati al centro
di una via nascosta nella grandine.
L'aborto di una nuvola nel corpo maledetto.
Abbiamo smesso di guardare lassù
non abbiamo più paura di gridare...
E chi se ne frega della morte lei
ascolterà la luce spegnersi come una mamma
in cerca di un altro motivo per cui vivere.
Poeti felici non si sono mai visti...
Eternamente insoddisfatti, tristi
ma sempre con il sorriso bello,
eterno sulle labbra ferite dal tormento.
Composta domenica 25 dicembre 2011
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