Scritta da: Elisa Iacobellis
Onde dorate, e l'onde eran capelli,
navicela d'avorio un dì fendea;
una man pur d'avorio la reggea
per quaasi errori preziosi e quelli;

E mentre i flutti tremolanti e belli
con drittissimo solco dividea,
l'or de le rotte fila Amor cogliea,
per formarne catene à suoi ribelli.

Per l'aureo mar, che rincrespando apria
il procelloso suo biondo tesoro,
agitato il mio core a morte gìa.

Ricco naufragio, in cui sommerso ì moro,
poich'almen fur ne la tempesta mia
di diamante lo scoglio e 'l golfo d'oro.

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    Scritta da: Elisa Iacobellis

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    10
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    Grazie per i complimenti
    9
    postato da , il
    Una breve analisi di suoni e significati.
    Marino riprende il petrarchiano tema dei capelli biondi (cfr: erano i capei d'oro a l'aura sparsi) e lo ingigantisce di metafore barocche.
    Coerentemente con la visione del mare biondo, ecco che il pettine diviene navicella ed il richiamo avorio-avorio ricalca i due versi in rima.
    Tutto nella poesia ha un duplice significato: gli errori sono sia l'errare del pettine che gli errori amorosi. Interessante poi il contrasto fra i versi 6 e 7: nel 6 il drittissimo solco sembra quasi tagliar via il caos semantico dei versi precedenti, ma ecco che l'intrecciatissima allitterazione quasi cantilena stregante del verso 7 ci ributtano nella procella che poi apparirà nelle terzine.
    In questo tripudio di r le catene del verso 8 spiccano violente rimbombando in fondo alla gola.
    L'esagerazione metaforica esplode nelle terzine, dove l'amore respinto diviene un naufragio, sebbene ricchissimo contro un cuore di diamante e un golfo d'oro. Se musicalmente aprono con una acuta rima in "ia", la struttura circolare ritorna al principio con la chiusa on "oro", confermando le allitterazioni iniziali.
    In breve, un testo dove si sfrutta la musicalità delle parole e i loro significati per stupire il lettore in un tripudio barocco.
    8
    postato da , il
    i don't know
    7
    postato da , il
    ciao gwen 91@ volevo precisare a te e ad altri che la poesia è stata scritta (da Giovan Battista Marino) dove mette in evidenza occupazioni QUOTIDIANE della donna, come quella, appunto, di pettinarsi... nn ci deve essere nessun "effetto di meraviglia"... Ciao
    6
    postato da , il
    sinceramente non mi è piaciuta..le poesie barocche (nonchè questa),tendono tutte alla ricerca dell'effetto della "meraviglia".mi pare un pò artificioso,tutto si riduce alla pomposa rappresentazione della bellezza della chioma paragonata e quasi fusa al fluttuare del mare. alla fine il sentimento che se ne sprigiona è di semplice contemplazione estatica,mentre l'amore e la risonanza sentimentale che possono avere per il poeta i capelli sacri dell'amata,restano sensazione marginali,sopraffatte dall'intento del marino di dimostrare la propria bravura nella creazione di immagini suggestive..
    meglio una poesia breve ma d'effetto,che una lunga esteticamente affascinante ma priva di emozione sul lettore..

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