Scritta da: Salvatore Orefice

Il maestro

Di tanto in tanto riaffiora il ricordo
Rinchiuso nel groviglio della mente
Emerge tra gli sguardi della gente
Penetra dentro il cuore come dardo  

Mi riporta tra  fiori di ginestra
Ai margini di strada contadina
Sulle spalle, nuova, la cartellina
Mia madre a guardare dalla finestra
 
La scuola mi sembrava assai lontana
Distratto dai prati di primavera
Attratto dal verde che allora c'era
Soffermandomi a bere alla fontana  

Il maestro alla porta ci aspettava
Con la solita aria d'uomo severo
Il tempo disse che non era vero
Lui, padre buono tutti noi ci amava  

Giorni d'incanto passati a sentire
Cose nuove dalla voce sicura
Di storia matematica e natura
Lo splendido percorso del capire  

L'entusiasmo prorompeva tra visi
Di noi ragazzi curiosi e confusi
Oggi della vita molto delusi
Senza piu' la dolcezza dei sorrisi  

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