Ulisse
Sepolcri già chiusi nei polsi
avventato salpare di navi
ormai la mia fronte si gela di pietra
e goccia il rimpianto, non più menzognero.
Sciogliti nuvola densa, oggi ho bisogno
soltanto di un povero sogno tangibile
e possa narrarlo ad un figlio.
Solstizio d'estate questa malinconia,
acido succo, tedio che pesa sugli occhi
il bianco tuo ciglio si piega
sommerso da questa realtà decifrata.
Fuggi l'affanno, sii pace
e non questo assurdo crepitare di ossa;
risorgi e sorprendimi,
nel breve rincorrere giorni
ho bisogno di un sogno
che possa squillare di gioia.
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