Scritta da: Gerlando Cacciatore

Indifferenza

Notte.
Lo zaffiro, mi richiama
verso casa,
con monotonia insolita.
Negli occhi di mia sorella,
intravedo dolore.
Non so perché, indifferente.
Una voce penetra nell'animo,
pungendo come un ago.
È morta nonna.
Auguri rispondo;
come un becero cinico uomo.
Perché l'ho detto?
Rancore?
No!
Indifferenza?
Chissà!
In me vi è uomo maligno
e uomo umanitario.
Beato uomo,
interamente umanitario.
In me scorgi tetro uomo.
Oh uomo tetro... chi sei?
Rendi in me,
indifferenza dolorosa.
Se potessi fuggire.

Se potessi ucciderti.
In me, troverei
l'uomo beato.
Composta domenica 10 marzo 1974

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