La lontananza
Ito, aure dolci, a Cloe
Che le delizie or godo
Dei boschi, e i lai lion ode
D'un tenero amatori
La troverete al margo
Forse d'un rio cannoso,
O al rozzo d'odoroso
Arbore in grembo ai fior.
Ite, aure dolci, a Cloe,
E con scherzosi giri
Recate i miei sospiri,
Le rammentate amor.
Una vezzeggi il crine,
L'altra, ogni incenso accolto,
Lambisca il roseo volto,
Soave scenda al cor.
Torna, gentil donzella,
Con flebil suon le dica,
Torna, vezzosa amica,
Al tuo poeta in sen.
Le grazïose aurette
Passano ad una ad una,
E mi prometto ognuna
Chieder pietà al mio ben.
Chinano il capo i gigli,
Scuoton le frondi i rami,
Sembrano dirmi: Ed ami
Con tanta fedeltà?
Se son pietosi i fiori,
So son pietosi i venti,
A' pianti ed a' lamenti,
Non avrà Cloe pietà?
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