Grazie, che fate mai sempre soggiorno
negli occhi ch'amo, e quei poi de le prede,
che fan tante di noi, vostra mercede,
fanno il tempio d'Amor ricco et adorno,
quando scherzate a què bei rai d'intorno
cò pargoletti Amor, che v'hanno sede,
fate fede a colui de la mia fede,
che 'n tante carte omai celebro ed orno.
E, se di Grazie avete il nome e l'opra,
fatemi graziosi què due giri,
ch'a lo splendor del sol stanno di sopra.
E, poi c'hanno adescato i miei desiri,
fate (così mai morte non li copra)
che non mi lascin preda dè martìri.
dal libro "Rime. Vol. 2" di Gaspara Stampa
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