Curvati sui miei seni
a cercare abbondanza
e radici di sostegno.
Tra le mie braccia,
nell'abbraccio,
sarò la tua altalena lenta,
con i motti sentimentali
e le cure per la pelle dove bruciano i timori.
E, stanotte, non invecchierai.
E t'invado il terrore.
Ti tolgo il pianto nascosto
dal cuore screpolato.
Ti tolgo il lutto
di una tua vita fa.
Sarò il tuo sonno.
Sarai la mia somma.
Senza pudore per la nostra nudità,
ti mostrerai s-coperto dei segni crudi,
e raccoglierò la tua carne tremula,
in un giro immortale, con le mie mani.
Raccolto
Ascolto ciò che il tuo sangue m'insegna,
ché gridare dentro non è gridar per tutti.
Ti prometto il non buio,
mentre assaporiamo la penombra.
Chìnati sulla mia schiena,
curva di cuoio rosato
che si fa letto,
ché indosso te ed il tuo peso.
Immutabile.
Mutevole.
Divario di luci, ombre e buio.
Indubitabile.
Ti salverò dalla notte.
Anche domani notte.
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