Chè se sono avanzo
o mi avanzo
eccedendomi
sottraendomi
dimezzandomi
scarseggiandomi
e mi rimango
accogliendomi
sfrattandomi
ospitandomi
sgusciando
dall'uscio incustodito
per far ritorno
io con le cose perse
che m'appartengono più delle cose avute
ed avuto e perso
_insieme
come scarto abbandonato
al manicomio dei miseri
che elemosinano appendici e lungaggini
mai sazia di rimasugli
sorseggio residui
e tu ed io
intimi commensali
al convivium scarno
con le coppe rovesciate
e le braccia incrociate sul petto
cibarci di noi
- cannibali -
ad azzannarci la carne per la fame.
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