Capita
capita, che il respiro indugi
sopra anime che prendono fuoco
chine sopra figure senz'ali
e il Fumo di bare sorprese in attesa
sono, le solitudini di piangenti candele di cera
"mai osservai il cielo senza colori";
"mai una barca lasciò il mio porto senza un caro saluto";
"mai un treno, prese comodo posto nella mia stazione senza un rituale, gentile benvenuto"
Capita che anche oggi,
il respiro indugi sopra anime senza suono
imbellettate di finzione
tormentate, come barche in secca
dico: "Non vedete l'alito dei buoi scavare
tra le cortine di nebbie create?";
"Non udite il silenzio della rassegnazione?"
capiterà che pur io mi rassegni
e la mia voglia di vento
capiterà che s'acquieti la mia anima sudata
nulla, è mai più come ieri
correvo, ed oggi che siedo...
ho ancora del bimbo il profumo
e rughe, intagliate di metallo.
Composta lunedì 12 maggio 2014
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