Scritta da: Silvana Stremiz

Gabbiani

Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro
in perpetuo volo.
La vita la sfioro
com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina,
ma il mio destino è vivere
balenando in burrasca.

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    Scritta da: Silvana Stremiz

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    18
    postato da , il
    la poesia è bella ma tuttavia a me pare non riesca a sollevarsi fino a un pieno lirismo come invece vorrebbe fare
    il primo verso è molto bello
    17
    postato da , il
    salve, ho 12anni (a san valentino,13) e questo è il commento che ho scritto per un compito scolastico.
    esso e diviso in 5 sezioni: presentazione, breve esposizione del contenuto, osservazioni e interpretazioni personali, scelte linguistiche e stilistiche e giudizio personale.

                                                                      Gabbiani

    Vincenzo Cardarelli, il cui vero nome era Nazzareno, un poeta, girnalista e prosatore del tardo 1800, ha composto una poesia chiamata “Gabbiani”, la quale ci fa riflettere sulla condizione dolorosa di chi si avvicina alla felicità, senza afferrarla concretamente.

    In questo brano, il poeta, per cercare di trasmettere ciò paragona la sua vita a quella dei gabbiani, entrambi compiono un volo perpetuo solo che i gabbiani trovano la pace nel loro nido mentre il poeta vive la vita malamente perché crede di non coglierne la massima bellezza o il senso. Poi Cardarelli se ne rende conto e accetta la verità: il suo destino è questo.

    La poesia infonde un senso di malinconia, di paura di non vivere la vita pienamente, provocate dalle preoccupazioni di Cardarelli. Negli ultimi versi il vengono messe in evidenza le diversità e le uguaglianze tra il poeta e i gabbiani come il fatto che amano entrambi la “grande quiete marina” però Cardarelli si sente condannato alla sua vita.

    L'opera è composta da un'unica strofa, i versi sono prevalentemente endecasillabi e settenari. È presente qualche rima ma non ci sono delle regolarità (loro-sfioro). Compaiono le figure retoriche dell'enjambement (vivere-balenando), della metafora (la vita la sfioro) e della similitudine (com'essi ad acciuffare il cibo).

    Secondo me questa poesia è saggia perché il poeta con questo brano di semplice comprensione mette in evidenza il fatto che abbiamo dei desideri e che non sempre potremo abbracciare la felicità e dovremo sopportare i momenti tristi e dolorosi come quando sfioreremo per un attimo la gioia con la punta delle dita e dovremo abituarci a ciò perché questa è la nostra vita, il nostro destino.
    Se avete qualcosa d osservare vi ricordo che ho 12 anni!:D
    16
    postato da scheggia52, il
    Merita davvero di essere letta questa poesia.....e chi non si sente un po' gabbiano????
    Meritano di essere letti anche i commenti..dico: Che tenerezza sentire apostrofare un poeta "Vince", esattamente come se fosse un vicino gentile, il compagno di chiacchere, l'amico di sempre....bello! Mi fa pensare che la vera poesia e' davvero vicino a tutti. Lo dico senza ironia.
    E poi  che fine ha fatto "Rossannache come leinessunosa amare"? E Leo? Ha capito?  Leo, se non hai capito, lasciatelo dire, sei un po' pirla.
    Ps: Adesso mi aspetto di leggere anche i ringraziamenti per qualche bel sonetto di Dante. Che ne so, magari un" grazie Alì........."
    15
    postato da , il
    io ti amo davvero
    14
    postato da , il
    nn so quello che ho scritto ma devi sapere che come amo io nn ama nassuno

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