Scritta da: Gabriella Stigliano

Al mattino

Brilla di rugiada il prato; più vivace
già corre la sorgente desta; il faggio
inclina il capo incerto e tra le foglie
mormora e brilla; e intorno a grigie nubi

rosse fiamme si allungano, annunciando,
senza rumore si levano in onde;
come flutti alla riva, le cangianti,
alte si levano, sempre più alte.

Vieni ora, sali, e non troppo presto,
giorno dorato, al vertice del cielo!
Perché più aperto e confidente vola
a te il mio occhio, beato! Fino a quando

giovane nella tua bellezza guardi
e troppo splendido e orgoglioso ancora
per me non sei; sempre vorresti andare
lo potessi io con te, viandante Dio!

Ma tu sorridi del lieto spavaldo,
che vorrebbe eguagliarti; benedici
invece il mio mortale agire e ancora
benigno! Allieta il mio muto sentiero.

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