Come s'io aderissi
e tu
uomo
sprofondassi
nel calco delle mie cavità
e la tua ala destra
divenisse piuma in solfeggio
sugli echi dei gemiti
tutti intorno
sui muri
nella pelle
al buio
così
mi farei ramo
e ancor più
edera
diventandoti intricata e fitta
t'innesteresti
nella possibilità degli spiragli
col tuo seme
a farmi seme.
Su un novembre fragile
guardarci nudi
rampicanti di carne
sulle voglie delle foglie caduche.
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