Se Tu avessi scorto
tutto il mio abisso, dentro,
riccio di mare
con gli aculei sulle sponde,
il mio corpo indifeso
sarebbe rimasto argine sulla battigia
a placare la risacca delle tue mani.
Sul pelo d'acqua, fuori
mi sono eletta ninfea
sul pacificare della corrente
come fossi gomena ardita ancorata all'ormeggio.
Sui tonfi dei sassi
spirali e cerchi di vita
sui click dei battiti.
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