In difesa della me più disabitata
ho contato cento mani in assedio
ai piedi della mia anima sfitta
ma non c'è posto alla mia mensa
a dare la parvenza di un tutto intero
e persino doppia
per trovare di me
la metà che sono
e bastarmi
addirittura
mi avanzo
come scarto
al convivio stanco della mia carne
fatta pane per saziarmi
simposio decadente
sinossi dei digiuni imposti
sul telaio delle mie fughe,
il dipinto scheggiato di chi m'insegue
- ho mille solitudini, una per ogni occasione diversa -
sul tuo richiamo
sono nemo senza nome.
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