A mezzo volto, non velata,
la carne di monaca
in fuga da
mani ermafrodite.
L'altra, la pietra di luna
o gemma di giglio di campo
infuria nel mio cervello
alla ricerca di una traccia
di felicità breve
o con le dita di cannella
– semmai –
la parola trasceglie
attingendo da sogni nero-pece.
Sono andata con piedi di luce.
Impregnata di sonno
a un lancio di stella appena
sono andata con piedi di luce
davanti alla tua porta
sono diventata cenere.
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